Documenti trafugati tornano a Genazzano grazie a un post su Facebook.

Documenti rubati genazzano

A Genazzano, in provincia di Roma, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma restituisce migliaia di documenti archivistici e librari. Erano stati illecitamente asportati dall’Archivio Storico e dalla Biblioteca comunale.
Continua a leggere l’articolo per saperne di più.


Documenti trafugati

Il 15 dicembre 2021, in Genazzano (RM), presso il Castello Colonna alla presenza del Sindaco di Genazzano, Alessandro Cefaro, l’Assessore Comunale alla Cultura Massimiliano Lucci, il Capitano Francesco Nicolò Pirronti, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, ha restituito migliaia di documenti archivistici e librari.
Parliamo di documenti risalenti al periodo compreso tra il XVII e il XIX secolo, trafugati in data imprecisata dall’Archivio Storico e dalla Biblioteca di quel centro. 

Perché sono importanti?

I documenti, rivestono elevato interesse culturale per la storia pre e post-unitaria del Comune di Genazzano.

Le indagini

Le indagini sono state avviate nel mese di agosto 2020 dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma. Nella fase esecutiva sono stati aiutati dai Carabinieri della Stazione di Genazzano.
A segnalare il fatto è stata invece la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio che evidenzia la pubblicazione di un post su Facebook. L’immagine conteneva delle fotografie di diversi documenti provenienti dall’Archivio Storico del Comune di Genazzano, presumibilmente detenuti illecitamente da privati.

Dove sono stati trovati?

Le successive attività svolte dai Carabinieri, che si sono avvalsi anche della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, hanno consentito di individuare e recuperare i documenti archivistici presso l’abitazione di un privato residente nella città di Genazzano.
Il cittadino spontaneamente consegnava quanto illecitamente detenuto, per un totale di una trentina di faldoni contenenti molteplici tra documenti archivistici e bibliografici.

Erano tutti beni culturali di carattere demaniale, riconducibili all’Archivio e alla Biblioteca del Comune laziale. Tuttavia erano anche di altre amministrazioni ed enti locali! Ad esempio la Biblioteca della Banca d’Italia (sede di Roma), la Biblioteca Comunale di Serrone (FR), l’Archivio Storico del Comune di Cingoli (MC) e l’Archivio di Stato di Palermo ai quali sono stati restituiti.

documenti trafugati genazzano

Di fondamentale importanza per l’individuazione dei preziosi beni e per l’accertamento della loro appartenenza al patrimonio dei vari enti prima citati, è risultata la sinergica collaborazione con il personale altamente specializzato della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio.

La restituzione dei beni archivistici e librari, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli che ha coordinato tutte le attività di indagine, ha riportato i preziosi documenti presso le loro originarie collocazioni. Adesso potranno tornare ad essere oggetto di studio, consultazione e fruizione da parte del pubblico.


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