San Michele a Palombara Sabina: la storia e gli affreschi di un tesoro nascosto

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La Chiesa di S. Michele è a Palombara Sabina, in provincia di Roma. Si tratta di una chiesa rurale, su “un’amena collina a Nord di Palombara”. Se vuoi saperne di più, continua a leggere questo articolo!


Notizie storiche

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Chiesa di S. Michele Arcangelo

Il complesso monumentale del romitorio di S. Michele a Palombara Sabina è un costituito da un edificio religioso del X-XI secolo e da un’altra chiesa entro la quale si conservano affreschi della fine del XIV secolo e del XV.
Tra i due edifici sorgono costruzioni agricole. Si tratta di uno dei luoghi dedicati a San Michele nel Lazio e in particolare nella Sabina!

La prima citazione nota della chiesa di S. Michele è contenuta nella donazione da parte di Ottaviano di Palombara a favore dell’abbazia di S.Giovanni in Argentella, in data 24 gennaio 1111. La chiesa di San Michele è dunque molto antica!
Attualmente il complesso è di proprietà del signor Erminio Paoloni Serafini, che lo ha ricevuto in successione del padre.

Ma come si spiega la presenza di due chiese?
La notevole dimensione del primo edificio religioso, e probabilmente il suo stato di abbandono, possono essere state le ragioni che spinsero nel XIII secolo al rimpiego di parte delle strutture per realizzare la nuova chiesa, di dimensioni inferiori.

La “riscoperta” della chiesa di San Michele si deve a un pittore bolognese, Enea Monti. Egli scelse Palombara Sabina come luogo di soggiorno perché la balia dei suoi figli era una signora che abitava in paese.
Per questo motivo, negli anni Novanta del XIX secolo, Enea abitò a Palombara e finì per interessarsi anche alla chiesa di S. Michele, oltre a quella di San Giovanni in Argentella.
Gli affreschi al tempo erano in discreto stato di conservazione, ma completamente abbandonati.
Grazie all’intervento di Giovan Battista Giovenale, architetto del Ministero della Pubblica Istruzione, si operò così un primo restauro.

Gli affreschi della Chiesa di San Michele a Palombara

L’edificio è costituito solo da un ambiente a cella di modeste dimensioni e coperto da tetto.

Dietro il piccolo presbiterio vi è l’abside: nella calotta vi è dipinto San Michele Arcangelo. Nella parte inferiore sono invece raffigurati altri quattro santi: a sinistra S. Giovanni e S. Bartolomeo, a destra San Giacomo e un altro santo (figura mancante per la totale caduta dell’intonaco).

La figura di S. Michele è in parte deperita per un grosso buco praticato nella calotta. Queste pitture risalgono al XII e XIII secolo.
Sulla parete destra della chiesa vi è anche un altro affresco con la Vergine in trono col Bambino (XIV secolo); fanno da corona vari santi (S. Maria Maddalena, S. Antonio, S. Lucia a sinistra, S. Caterina, S. Margherita, S. Lorenzo a destra.


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Sai perchè il culto di San Michele è diffuso nella Sabina? Ha a che fare con un dio nordico

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