
Ragazzi e ragazze che, senza colpe, entrano a scuola in ritardo o, spesso, non ci arrivano proprio. Il comune di Fiano Romano è tornato alla carica per cercare di fissare un incontro con Cotral e risolvere il problema degli autobus che, ogni giorno, dovrebbero portare gli studenti fianesi presso le scuole superiori di Monterotondo. Un “viaggio” che avviene quotidianamente ma, come testimoniato dagli stessi studenti pendolari, tra mille disagi. Per gli studenti, infatti, la mattina sta diventando un vero e proprio calvario. Tra corse che saltano, altre che arrivano in ritardo, il traffico ed i pochi posti a bordo, seguire le lezioni sta diventando una vera e propria prova di resistenza. Tanto che anche l’amministrazione comunale di Fiano Romano ha deciso di farsi carico di questo problema, cercando di interloquire con la Regione Lazio e, soprattutto, con i vertici di Cotral. Tutto inutile però visto che ad oggi non solo non si è avuta risposta dall’azienda di trasporti regionale ma il problema non è stato ancora risolto.
Mattia Gianfelice, vicesindaco ed assessore alle politiche giovanili, sta tentando da tempo di risolvere la situazione ma a quanto pare invano. “In assenza di riscontro alla nota inviata il 22 settembre scorso, dopo numerosi solleciti, siamo stati costretti ad inviare una nuova comunicazione con una richiesta urgente di incontro in modalità telematica a tutte le parti interessate – scrive Gianfelice in una nota, citando la lettera scritta in particolare ai vertici di Cotral e alla Pisana – ha risposto la Regione Lazio dando immediatamente la sua disponibilità e ha sollecitato direttamente Cotral ad agire. Continueremo a seguire la vicenda allo scopo di trovare una soluzione nel minor tempo possibile”.
Gli studenti interessati sono circa trecento, un numero considerevole soprattutto se si tiene contro che un autobus, in media, dovrebbe trasportare una cinquantina di persone. La Regione Lazio ha scritto a Cotral per sollecitare un incontro tra le parti e trovare una soluzione al problema. Nel frattempo, gli studenti e le studentesse dovranno arrangiarsi o, se vogliamo, continuare a penare ancora. La speranza è che anche le scuole capiscano la situazione, rendendosi disponibili (e flessibili) nei confronti di quegli studenti che, per colpe non certamente attribuibili a loro, non riescono mai ad arrivare con puntualità al fatidico suono della campanella di inizio lezioni.
FONTE: corrieredirieti.corr.it
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