MONTEROTONDO. Appaiono manifesti funebri “La Torciata è morta!”, la Pia Unione risponde


Nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 novembre, nei quartieri della città di Monterotondo, in provincia di Roma, sono apparsi dei manifesti che annunciavano “la torciata è morta”. La Torciata e uno dei momenti più significativi nelle tradizioni popolari-religiose dell’Italia.


“Per fortuna si è trattato di un falso annuncio funebre di pessimo gusto affisso da pochi scellerati, tanto per usare un dignitoso eufemismo, in modo abusivo e da irresponsabili anche perchè non conoscono nemmeno il significato di un annuncio mortuario.
Il manifesto funebre ovviamente non è passato inosservato e immediatamente si è sparsa la voce dove altri cittadini poco attenti ci hanno pure creduto.
La Pia Unione ribadisce e conferma che la TORCIATA così come la nostra festa in onore “de lu santu nostru” Sant’Antonio Abate si farà come da secoli si ripete ed auspica che nessuno segua quegli scellerati che hanno sporcato la nostra Città di Monterotondo e per cui abbiamo informato gli organi preposti al controllo e lo stesso Sindaco” – dichiara La Pia Unione di Sant’Antonio Abate, sul noto social network, domenica 6 novembre.


Tra tutti i riti che hanno nel tempo caratterizzato la comunità di Monterotondo la ricorrenza della festività di S. Antonio Abate è sicuramente la più longeva e duratura nel tempo.
Ogni rito esalta il principio unificante della vita sociale e fa quindi sentire alla comunità la propria coesione.
Fu proprio questa la spinta che cinque secoli fa portò alla nascita della Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate successivamente denominata Pia Unione di Sant’Antonio Abate (P.U.S.A.A.).
Nel 1890 nacque il primo statuto composto da sette articoli che riportava quelle regole trasmesse fino ad allora solo oralmente. Lo statuto ebbe lunga vita regolamentando la Pia Unione fino al 1935, quando lo statuto venne reso più specifico, introducendo altri 12
articoli. L’ultima revisione dello statuto è stata quella del 1996 a fianco una foto dei confratelli firmatari dello statuto.

Commenta per primo

Rispondi