Giorgio Moscatelli, giornalista RAI di Fonte Nuova, alla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” di Roma

Lunedi 7 Novembre alle ore 17.00 presso la Fondazione sul giornalismo italiano Paolo Murialdi, in Via Augusto Valenziani 10-a/11 a Roma, il giornalista e scrittore Giorgio Moscatelli ha presentato il suo libro “Santità faccia finta di pregare. Racconti di un inviato“.

Sono intervenuti: Giancarlo Tartaglia (segretario generale della Fondazione sul Giornalismo), Rita Mattei (giornalista), Valter Vecellio (direttore di Notizie Radicali), Giuseppe Giulietti (presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana), Giorgio Moscatelli (giornalista).

In questo libro Giorgio Moscatelli ripercorre momenti della sua vita che hanno incrociato gli eventi più significativi della Storia degli ultimi quaranta anni.

Con toni lievi, con ironia e autoironia, racconta situazioni drammatiche o emozionanti vissute da inviato speciale dei telegiornali della Rai, trasformandoci in lettori partecipi.

Il moderatore del dibattito, Giancarlo Tartaglia ha introdotto con una doverosa premessa storica utile ad inquadrare la figura di Giorgio Moscatelli:
“Nel 1911 si stipulò il primo contratto nazionale di lavoro. Ci fu un congresso dove si parlò della fotografia come strumento di comunicazione. La necessità di regolamentare la figura dei fotogiornalisti, che avvenne solo più avanti. Nel ’76 si parlò di telefotogiornalisti. Dal 1978 in poi la figura del fotogiornalista è qualificata ufficialmente”.

Per questo la fondazione Murialdi accoglie con piacere il libro di Giorgio Moscatelli.

Il dibattito è iniziato con i preziosi racconti di Rita Mattei, collega di Giorgio, che ha testimoniato sulla tenacia di Giorgio: per lui non esisteva pranzo, cena, sonno, e lavorava duramente senza mai fermarsi se necessario. Ci racconta dunque dei frammenti di vita professionale con lui condivisa, tra cui quella in occasione dell’alluvione di Sarno e Quindici del 1998:

“Siamo lì ormai da giorni, abbastanza stanchi. Se ne vanno anche i colleghi, ma noi non ce ne andiamo. Finita l’evacuazione, alle 23.00 di sera, la protezione civile fa di tutto per cacciarci. Ma Giorgio mi dice: “mica possiamo andarcene adesso, abbiamo ancora l’edizione della notte! Arriviamo alla postazione, e fai una diretta”. Mi ha messo sotto l’acqua, aspettando che lui mi desse il via dal pulmino, visto che non avevo la strumentazione. Dunque io parto a parlare e a un certo punto mi chiede di salire, e comincio a commentare le immagini che andavano in onda e commentarle. Saremmo potuti andare a cena come tutti, e invece…”.

Rita ha proseguito sollevando una tematica delicata: la conseguenza della trasferta a Chernobyl, che a Giorgio Moscatelli ha causato un tumore alla tiroide.

Valter Vecellio, continua il dibattito parlando della figura del telecineoperatore, fondamentale nel giornalismo: colui che racconta con le immagini. “Noi possiamo fare dei bellissimi testi, ma se non c’è un telecineoperatore, questi non funzioneranno”- Ha sottolineato. Ci rivela dunque che Giorgio fu in grado di cogliere l’essenza degli avvenimenti senza mancare di rispetto a nessuno, grazie alla sua sensibilità.

Rita Mattei ha pertanto sottolineato la verità delle immagini di Giorgio e delle sue parole, in quanto fatti vissuti in prima persona.

Da qui si apre la tematica dell’importanza del lavoro di squadra, e al cambiamento in atto nelle nuove “redazioni” concepite ormai come uffici, dove l’individualismo emerge sul lavoro in team anche a causa dello smartworking.

A conclusione dell’evento, il Presidente Giuseppe Giulietti, interviene sottolineando il concetto di “essere multimediali”.

Per essere ottimi giornalisti infatti, bisogna conoscere l’importanza dei suoni, delle immagini, dei video e capire che si ha una responsabilità a 360 gradi. La capacità professionale sta in questo.

giorgio moscatelli rai

In ultimo, l’autore viene inviato a spiegare il titolo del suo libro: Santità faccia finta di pregare; cogliamo da subito la simpatia di Giorgio Moscatelli, la sua sincerità e capacità di mettersi sempre in gioco, elementi che fanno parte di una passione unica e che oggi ha deciso di trasmettere ai più giovani, insegnando giornalismo nelle scuole di Mentana e Monterotondo (RM).

Ci salutiamo in attesa del prossimo incontro con Giorgio, che si terrà a Guidonia presso il Museo Archeologico Rodolfo Lanciani, il 3 dicembre 2022.

Guarda la presentazione su Radio Radicale: https://www.radioradicale.it/scheda/682160

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