
Nelle giornate del Festival del Corto Storico “Storia in Corto”, tenutosi a Mentana(RM), presso Palazzo Borghese, tra l’11 e il 13 novembre 2022, ho potuto conoscere molte personalità, professionisti e appassionati del mondo del Cinema; alcuni di questi hanno partecipato al concorso. Tra le pellicole, giunte da ogni parte del mondo (Italia, Stati Uniti, Spagna, India, Francia, Brasile, Islanda, Germania, Argentina, Ruanda ed Albania) particolare è stato il corto “Une Bouffée D’air” di Federico Caria.
Infatti, da storica dell’arte, so che è molto raro trovare prodotti artistici o letterari che parlino della “Storia della Storia dell’Arte” o della Storia della Critica d’Arte. Si tratta infatti di storie dimenticate, e spesso subordinate alla vicenda principale che riguarda le singole opere d’arte nella loro “fase embrionale” o l’artista che le ha realizzate.
Spesso i contributi cinematografici a tema storico artistico sono rivolti alla vicenda biografica-professionale dell’artista, come si evince dagli ultimi film dedicati a Tiziano, Botticelli o Caravaggio.
Per questo motivo ho deciso di intervistare Federico Caria, giovane regista, che salendo sul palco del Festival ha esordito con “è la mia prima volta al festival”.
Ciao Federico, vorrei sapere di più sul tuo conto. Chi è Federico Caria e come nasce la tua passione?

Ciao Sara, ma certo. Io sono un giovane regista, classe ’95. Mi sono laureato all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e lavoro come videoeditor a Mola TV.
Fin dall’inizio della mia adolescenza sono sempre stato attratto dalle storie in tutte le sue forme, dai libri alla musica (soprattutto grazie a De Andrè) fino ai film, che sono il mezzo con cui ho scelto di esprimermi.
Raccontami della tua esperienza al Festival del Corto storico di Mentana. Come la definiresti?
La mia esperienza al Festival è stata magnifica. Essendo la prima in assoluto direi che proprio non si poteva iniziare meglio. Tutte le figure dietro l’organizzazione sono state davvero gentili fin dal primo momento, oltre che ben preparate su tutti gli aspetti.
Sono sicuro che nei prossimi anni il festival sarà destinato a crescere ancora di più con queste persone che ci sono dietro. Oltretutto non ero mai stato a Roma, ed iniziare con Mentana e il suo borgo con le sue storie interessantissime è stato molto bello.
Il tuo corto “Une Bouffée D’air, è una storia di vendetta. Di cosa si tratta e come è nata l’idea?

Une Bouffèe D’air è basato su un fatto realmente accaduto, ovvero il furto della Gioconda da parte di un imbianchino italiano, Vincenzo Peruggia, che decide di rubare la Gioconda per vendicarsi delle continue malelingue dei francesi ma anche per restituirla erroneamente all’Italia, pensando che fosse di proprietà italiana.

È nata l’idea quando sono venuto a conoscenza di questa incredibile storia nel 2019, io non la conoscevo e col tempo ho scoperto di non essere l’unico, questo infatti mi ha spinto ancora di più a insistere su questa vicenda e realizzarne un cortometraggio, anche se inizialmente c’erano così tanti elementi che l’avevo impostato come un lungometraggio.
Rispetto ai prodotti cinematografici già esistenti, il mio è un prodotto che vuole accentuare molto il dramma della vicenda. Per me la storia di un imbianchino italiano che per vendicarsi dei francesi vuole rubare la Gioconda è un fatto drammatico, certo magari anche un po’ comico se ci pensiamo adesso, ma a quei tempi gli italiani all’estero generalmente non erano visti benissimo.
Sono d’accordo. Cosa puoi dirci dei tuoi progetti futuri? Hai già qualcosa in mente?
Tra i vari progetti che ho in mente, quello più avanzato in questo momento è un cortometraggio sulla censura musicale nell’Islam, da grande appassionato di musica è sempre stato per me una cosa impensabile che in alcune zone del mondo la maggior parte della musica fosse proibita. Ho sempre visto la musica come una forma di libertà e non come una forma di divieto.
Attualmente sono in fase di scrittura, ma sono già in cerca di un produttore interessato al progetto che possa aiutarmi a portare alla luce questo cortometraggio per poi mostrarlo al pubblico nei vari festival. E magari perché no, ripartendo proprio da Storia in Corto.
Grazie Federico, è stato veramente un piacere conoscerti e saperne di più sul tuo operato e la tua passione. Ti aspettiamo ancora al Festival. Un sincero augurio dalla Redazione deIlTerritorio.net
Per approfondire: Federico Caria- Finestre sull’arte
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