Come vestivano i MENTANESI nell’Ottocento?

Come si vestivano i cittadini mentanesi nel XIX secolo?

Il loro abito non era molto diverso da quello degli altri sabini… ma come facciamo a sapere esattamente come era vestiti, senza fotografie?

Le prime foto dei costumi mentanesi appaiono infatti solo dal secolo scorso, e sono rare le rappresentazioni precedenti.

La pittura non ci aiuta…ma nell’800 abbiamo un’importante testimonianza: quella di Antonmaria Bonetti, militare, giornalista e scrittore italiano.
Bonetti nasce a Bologna e alla fine degli anni sessanta dell’Ottocento lascia L’università, arruolandosi tra gli Zuavi pontifici.

Come e quando arriva a Mentana?
Nel 1868 è di guarnigione nel Castello Borghese a Mentana dove rimane per un anno…è dunque testimone oculare!
Egli è anche scrittore, e ci lascia una descrizione dettagliata dei costumi mentanesi…sia uomini che donne!

Mentana nel 1824- via 3 Novembre foto presente in "Annali- Associazione Nomentana di Storia ed Archeologia" FOTO CASUALE DI RIFERIMENTO
Mentana nel 1824- via 3 Novembre foto presente in “Annali- Associazione Nomentana di Storia ed Archeologia” FOTO CASUALE DI RIFERIMENTO

Leggiamo direttamente le parole di Antomaria Bonetti sui cittadini mentanesi:

«I costumi di quel luogo, che poi vidi essere uguali in tutta la bassa Sabina, sono curiosi anziché no, bisogna proprio essere in grazia di Dio per comprenderne il linguaggio, ché è un italiano, monco, storpiato e bastardo ancor più del romanesco.

Gli UOMINI portano una barbetta folta e dimezzata, hanno un cappello alla calabrese un po’ mozzo, che tengono tradizionalmente sugli occhi; un farsettino a cinta, calzoni a gamba, scarpe puntate, con sopravi certe ghettaccie, o cioccie come qui le chiamano, che arrivan loro al ginocchio, grosse un pollice e fermate da stringhe da sella e da fibbie di ottone. Quando montano a cavallo impugnano un’asta lunghissima che porta un’acuta punta di ferro in cima. Non ne vedrai poi uno che non tenga la mano sinistra al’anca e la dritta, con quel ninnolo e le briglie, in posizione di carica; sicché t’han l’aria di veri Lanzichenecchi.

Le DONNE portano in capo un’acconciatura di fettucce di seta a vari colori, fermata alla nuca da un pugna letto. Difendono il seno, vagamente e modestamente aperto, con un durissimo busto ad armatura di legno e cuoio, che loro arriva, mano mano allargandosi e sporgendo in fuori, sino all’altezza delle ascelle, e dietro apresi in due come grandi ali, fermate solo nella parte inferiore.»

Il Volontario di Pio IX, Tipografia di Carlo Guidetti, Bologna, 1871

Si ringrazia il dott.Roberto Tomassini per il contenuto di questo articolo.

Cosa ne pensi? Hai foto di antenati che possano confermare le parole di Bonetti? Contattaci pure!

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