
L’amministrazione comunale di Monterotondo aveva posto dei limiti stringenti alla concessione di permessi per l’occupazione di suolo pubblico, generando forti difficoltà per le attività commerciali della zona. Il comma 3 dell’articolo 5 del Regolamento per la tutela, valorizzazione e miglioramento della qualità urbana del Centro Storico, approvato il 17 marzo 2022 con la Delibera numero 4 dal Consiglio comunale, stabiliva infatti un limite massimo di 30 metri quadrati per l’occupazione di spazi pubblici.
Tuttavia, grazie al ricorso presentato dagli avvocati Silvia Lanzaro, Daniele Bracci e Ugo Altomare a nome dei tre imprenditori Luigi Cadamuro, Pierluigi Novelli e Francesco Francaviglia, il Tar del Lazio ha deciso di annullare il suddetto comma 3 dell’articolo 5, aprendo nuove possibilità per le attività commerciali della zona.
In particolare, il Tar ha accolto parzialmente il ricorso dei tre imprenditori della ristorazione eretina, i quali possiedono una pizzeria, un pub, un bar, un’osteria e un ristorante in tre locali situati tra piazza Roma, viale Bruno Buozzi e viale Mazzini. Il Comune di Monterotondo aveva concesso loro l’Autorizzazione all’occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche per attività di somministrazione fino al 31 dicembre 2022, ma solo per 30 metri quadrati.
Secondo il Tar, il divieto generalizzato di concessione di occupazione di suolo pubblico superiore a 30 metri quadrati nella zona B era stato introdotto senza considerare le dimensioni interne dei singoli esercizi, né la loro collocazione in aree pedonali o a traffico ridotto, né tantomeno senza individuare specifici profili di incompatibilità delle dimensioni delle occupazioni con le esigenze di tutela della salute, della sicurezza e della quiete pubblica.
Grazie alla sentenza del Tar del Lazio, gli imprenditori della ristorazione della zona B di Monterotondo potranno ora beneficiare di maggiori possibilità di occupazione di suolo pubblico per le loro attività commerciali, migliorando la loro situazione economica e contribuendo alla vivacità del territorio.

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