
L’incendio che ha colpito lo scorso 2 giugno il palazzo di via Edoardo D’Onofrio a Colli Aniene, nella zona nord-est di Roma, ha scosso la comunità locale e ha causato la morte di un uomo di 80 anni, Antonio D’Amato. Oltre a lui, altre 17 persone sono rimaste intossicate e ferite, tra cui anche un bambino. L’evento ha suscitato grande preoccupazione e attenzione da parte delle autorità competenti.
Cinque individui sono stati iscritti nel registro degli indagati in relazione a questo incendio. Il procuratore aggiunto Giovanni Conzo, insieme ai pubblici ministeri Roberta Capponi e Luigi Fede, sta conducendo l’indagine che si concentra su possibili reati di disastro, lesioni e omicidio colposi. Al fine di chiarire le cause dell’incendio e determinare le eventuali responsabilità, è stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima.
Le autorità competenti hanno raccolto informazioni da diverse fonti, tra cui i vigili del fuoco, la polizia e l’ispettorato dell’Asl. Sono state analizzate le testimonianze e gli elementi raccolti sulla scena dell’incendio, considerando anche il fatto che nel palazzo erano in corso lavori di ristrutturazione.
La giornata dell’incidente è stata caratterizzata da caos e tragedia. L’edificio di otto piani è stato avvolto dalle fiamme, con conseguenze drammatiche. Oltre alla perdita di vite umane, ci sono stati 17 feriti, tra cui tre in condizioni gravi. Anche un minorenne è stato sottoposto a osservazione medica. Le persone evacuate sono state 78, ma fortunatamente hanno potuto fare ritorno gradualmente alle loro abitazioni ai civici 73, 79 e 81.
L’incendio ha avuto un impatto significativo sulla comunità di Colli Aniene, generando un senso di tristezza e sgomento. Gli abitanti della zona sono stati colpiti dalla perdita di vite umane e dalle conseguenze disastrose che l’incendio ha avuto sugli sfollati e sui feriti. È fondamentale che le autorità facciano luce sulle cause di questo tragico evento e assicurino che vengano prese le misure necessarie per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
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