
La Tenuta di Tor Mastorta si trova a Guidonia Montecelio (RM) nell’area del Parco dell’Inviolata, zona da sempre frequentata dall’uomo, che ne ha sfruttato la fertilità dei terreni e la ricchezza d’acqua. Da poco tempo questo casale è stato riconosciuto come Bene Culturale e dunque soggetto a vincolo. Conosci la storia? Leggi questo articolo per saperne di più!
Siamo nel Parco dell’Inviolata, più precisamente nell’area “dei Casali Storici” presso il Comune di Guidonia Montecelio, a pochi km da Roma. Qui ci sono ben quattro tenute: la tenuta di Castell’Arcione, che si divideva in Castell’Arcione Maffei e Castell’Arcione Borghese (verso Est), a la tenuta di Tor dei Sordi, la tenuta di Pilo Rotto e a Nord-Est la tenuta di Tor Mastorta.
LA TENUTA DI TOR MASTORTA
La Tenuta di Tor Mastorta è un casale di notevole interesse storico-artistico. Isolato nella campagna, il suo nome deriva da “Turris Magistri Oddonis” perché apparteneva a Oddo Capocci verso la metà del XIII secolo.
Nei secolo successivi (XVI-XVIII) tutti i casali vengono trasformati in luoghi di soggiorno dei signori proprietari. Vengono infatti effettuati numerosi interventi di ristrutturazione, modifica e abbellimento.
In particolare dunque Tor Mastorta è stata “abbassata” di due piani in epoca rinascimentale e dotata di un particolare coronamento ad archetti.
Inoltre, alla fine del XVI secolo viene aggiunto il portale bugnato nel recinto murario esterno. Realizzato in travertino, quest’ultimo elemento lo possiamo attribuire al ricco proprietario del Francesco Scapucci.
Sappiamo che nel 1616 la vedova di Francesco vende la Tenuta al cardinale Scipione Borghese. Si esclude invece l’ipotesi secondo cui la tenuta fu anche dei Savelli, e per questo chiamata anche “Torre Sabella”. Nel 1777 dagli Antoniani la tenuta passa all’Accademia Ecclesiastica.
In questo momento anche gli altri casali vengono trasformati. Ad esempio Tor dei Sordi divenne il “casino di villeggiatura” dei Padri Domenicani della Minerva (1595) e la inglobarono in un fabbricato secentesco con cappella.
Epoca Contemporanea
L’Accademia Ecclesiastica possiede la tenuta fino agli anni Novanta del secolo scorso. Ad acquisire il possedimento è poi un privato: fortunatamente però, scatta il vincolo. Così il Casale diventa parte del nostro Patrimonio Culturale. In quest’area vengono inoltre rinvenuti molti reperti archeologici.
A Tor Mastorta si sviluppava un piccolo villaggio, che vede la nascita delle scuole rurali dell’Agro Romano destinate all’istruzione elementare. Ne abbiamo parlato in un articolo precedente dedicato a “I casali di Villalba“.
La tenuta di Tor Mastorta conserva anche un’importante installazione costituita da una selva di alti pali in cemento. Questa fu il centro satellitare della Divisione Radioelettrica dell’Aeroporto Militare di Guidonia.
Negli anni Trenta divenne il centro di ricezione e ascolto per il collegamento con gli aerei in volo e gli aeroporti italiani e vi furono condotti esperimenti e studi all’avanguardia.
Questione del restauro (2020/2021)
Tuttavia oggi tutte le strutture dei Casali sono in stato di fatiscenza. Nessun complesso archeologico-monumentale è stato infatti oggetto di restauri.
In tempi recenti però, qualcosa si è mosso. Grazie all’attenzione di Margherita Eichberg, la Soprintendente per l’archeologia, il cantiere della Sovrintendenza è stato aperto un paio di mesi fa. Per ora sono stati eseguiti solo lavori d’urgenza per mettere in sicurezza l’«Oratorio rupestre di Marco Simone Vecchio». Si trova sempre nel Parco dell’Inviolata nell’«Area delle Tenute storiche di Tor Mastorta, di Pilo Rotto, dell’Inviolata, di Tor dei Sordi, di Castell’Arcione e di alcune località limitrofe».
Conoscevi già la Tenuta di Mastorta? Fammelo sapere nei commenti!
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