Roma. Al Policlinico “Gemelli” nasce una sala dedicata a Villa Adriana e l’acropoli tiburtina

Al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, una delle sale bunker di Radioterapia oncologica risplende di una bellezza senza tempo: è la sala dedicata a Villa Adriana, la maestosa dimora imperiale situata a Tivoli. In questo ambiente speciale, i pazienti vengono trasportati attraverso le straordinarie espressioni dell’arte antica, immergendosi nelle meraviglie che la nostra città offre.

Le pareti di questa sala sono state abbellite con affascinanti pitture realizzate dal talentuoso artista Silvio Irilli. Le sue opere riproducono con maestria le magiche e affabulanti vedute di Villa Adriana e l’acropoli tiburtina, creando un’atmosfera unica e coinvolgente. Incastonate tra il cielo blu dipinto sul soffitto, queste rappresentazioni trasportano l’osservatore in un viaggio attraverso l’antichità e l’eleganza intramontabile della Villa.

L’impatto visivo di queste opere d’arte è straordinario: la visione rapisce lo sguardo dei pazienti e li avvolge in una sensazione di pace e serenità. Durante il difficile percorso delle cure oncologiche, queste affascinanti vedute offrono un prezioso momento di evasione e conforto. La mente dei pazienti viene allontanata per un istante dalle preoccupazioni quotidiane e si immerge in un’atmosfera di bellezza e armonia.

Questa iniziativa meravigliosa dimostra come l’arte possa svolgere un ruolo significativo nel processo di guarigione e nella cura dell’anima. Grazie alla generosità e all’ingegno dell’artista Silvio Irilli, il Policlinico “Agostino Gemelli” ha creato uno spazio unico, in cui la storia e la bellezza si fondono per offrire un sollievo tangibile ai pazienti affrontando un percorso difficile.

La sala di Radioterapia dedicata a Villa Adriana rappresenta un esempio illuminante di come l’arte possa permeare i luoghi deputati alla cura, rendendoli più accoglienti e umani. Ogni volta che un paziente varca la soglia di questa sala, viene trasportato in un mondo dove l’arte e la storia si abbracciano, offrendo un raggio di luce nel buio della malattia.

Questa iniziativa dovrebbe essere lodata e incoraggiata, poiché dimostra che anche in contesti medici è possibile creare spazi che nutrano l’anima e promuovano il benessere dei pazienti. Che sia un’opera d’arte, una melodia o una parola gentile, l’importante è che la cura abbracci anche il lato emotivo e spirituale delle persone che si affidano alle cure mediche.

Roma. Al Policlinico “Gemelli” nasce una sala dedicata a Villa Adriana e l’acropoli tiburtina
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