Simone Onofri, il vincitore del Palio della Tinozza 2023 si racconta

Simone Onofri vince il Palio della Tinozza 2023

Di Paolo Ruscitti e Sara Petrino

La Festa del Sole accende le estati della città di Rieti da oltre 50 anni. In occasione di quest’evento folkloristico divenuto ormai tradizionale, i rioni della città competono tra di loro nella suggestiva cornice del fiume Velino, uno dei simboli del capoluogo reatino. Tra le gare acquatiche che compongono il programma della manifestazione, spicca il Palio della Tinozza, che è sicuramente l’appuntamento più significativo e prestigioso. Particolarmente amata da tutti i reatini e dai turisti che ogni anno tornano per godere di questo spettacolo unico, la manifestazione attira ogni anno migliaia di spettatori. Tra questi si trovano anche i rappresentanti della delegazione giapponese di Ito, cittadina nipponica con la quale Rieti ha inaugurato un gemellaggio nel 1985 in virtù della somiglianza che esiste tre le feste popolari delle due città.

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Il Palio della Tinozza è la gara più attesa dell’intera manifestazione per la sua spettacolarità e per la fatica richiesta agli atleti che vi partecipano. Un rappresentante di ciascun rione, seduto all’interno di una tinozza, deve navigare un percorso di circa 800 metri spingendosi col solo aiuto di un remo in legno. La corrente contraria al ritorno e l’equilibrio sono sicuramente le difficoltà più evidenti di questa peculiare competizione.

Le parole del vincitore del Palio della Tinozza

La redazione de IlTerritorio.net ha raggiunto Simone Onofri, fresco di trionfo nell’ultima edizione (e trionfatore anche in quella del 2022) e gli ha fatto qualche domanda.

Chi è Simone Onofri?

Simone Onofri è un ragazzo di 33 anni che nel lontano 2004 ha scoperto una manifestazione chiamata Festa del Sole e in particolar modo ha scoperto un amore per la tradizione e per il Palio della Tinozza. Chi ci vede quella domenica ci crede infallibili o ‘speciali’, ma in realtà dietro quest’immagine si nascondono fatica, inciampi e fallimenti. La mia storia è un esempio per tutti quelli che vorrebbero intraprendere una strada ma non trovano il coraggio. Io iniziai ad andare in tinozza nel 2004, ma solo nel 2012 ho trovato la forza di affrontare la gara. Fu una totale disfatta, perché non riuscii a chiudere il percorso. Ci riprovai nel 2013 e nel 2014 arrivando quarto e sesto. A quel punto decisi di mollare, pensando che forse quell’amore non era abbastanza forte e che quello non era il mio posto.

Tuttavia non sono riuscito a rinunciare alle emozioni che scorrono nelle acque del Velino. Mosso dalla nostalgia, nel 2018 ho deciso di tornare a gareggiare. Quello fu il mio primo successo, al quale si sono poi aggiunti quello del 2022 e del 2023. Posso giurare che non c’è sensazione migliore di vincere il palio della tua città davanti alla tua gente. Il prossimo campione potrebbe essere un Simone Onofri qualsiasi. Spero che questo mio racconto possa servire da sprono per tutti coloro che non riescono a credere nelle loro capacità“.

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Come ti senti dopo aver vinto il Palio della Tinozza? Puoi descrivere le emozioni che hai provato durante la competizione?

Vincere il Palio della Tinozza è un’emozione unica e sono certo che lo sia anche per tutte le altre gare che compongono la festa del sole. Noi abbiamo una sola occasione durante l’anno per dimostrare il nostro valore, quindi ogni vittoria è come se fosse la prima. Questa è una festa dove è vietato sbagliare! Per quanto riguarda le sensazioni. posso dire che fino a quando non siamo arrivati sui blocchi di partenza ero molto nervoso.

Ma dal momento in cui ho iniziato a pagaiare, ho pensato solamente al duro allenamento a tutte le persone che mi sostengono e che credono in me. Sono riuscito a mettermi in una situazione di vantaggio dopo pochi metri dalla partenza. Pertanto ho affrontato la gara con il massimo della serenità. Le sensazioni migliori arrivano nel tratto del rettilineo finale, prima della virata a ponte, dove ci sono tutti i membri dei rioni e il tifo diventa infuocato“.

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Qual è stata la strategia chiave che hai adottato durante la gara della Tinozza per mantenere l’equilibrio e navigare con successo contro la corrente del fiume Velino?

Credo sia impossibile spiegare realmente cosa voglia dire “andare” in tinozza. È una di quelle abilità per le quali più che l’insegnamento è necessaria la passione, il legame viscerale con ciò che si fa. Non c’è un segreto per restare in equilibrio e non c’è un segreto per battere la corrente del fiume. Ma ci sono delle regole che tutti quelli che come me amano il fiume conoscono. Una di queste regole è semplice: devi volere bene al fiume e lui ne vorrà a te. Credo che la risposta sia racchiusa in queste parole. Nessuno è più forte del fiume. Rispettalo e lui sarà dalla tua parte quando ne avrai bisogno.

Durante il palio non ci sono strategie da seguire, perché spesso e volentieri tutto quello che avevi immaginato e preparato prima di partire viene stravolto in un attimo. Ci sono molte decisioni da prendere in pochissimo tempo e mentre si è sotto pressione. Io personalmente cerco di dare il massimo dalla partenza, provando a creare un divario con gli avversari che poi torna utile al momento della virata del ponte romano“.

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Essendo la Festa del Sole una tradizione di oltre 50 anni, quali sono stati gli elementi più significativi o caratteristici di quest’anno che hanno reso la competizione ancora più speciale? C’è stato qualcosa di particolare o di insolito nel corso delle gare che ti ha colpito?

Questo è stato un anno speciale per tutti gli atleti, perché venivamo dallo stop del 2020 e del 2021. L’edizione appena disputata si presentava come un’occasione di riconferma, soprattutto per me che avevo vinto. Vincere non è mai facile, ma vincere il palio o una gara della Festa del Sole due volte consecutive è un onore che in pochi anni avuto. Oggi posso essere orgoglioso di questo risultato che qualche anno fa non credevo possibile.

Voglio spendere due parole anche per un mio avversario ma grande amico, Bruno Grillo, che vincendo la gara della barca di fiume è diventato l’uomo più vincente del fiume Velino con 12 vittorie. Dovrebbe essere un esempio per ogni giovane che si avvicina alla Festa del Sole.

Questa edizione della festa inoltre è stata importante per quello che riguarda l’organizzazione, perché il comune della città è diventato parte attiva dell’organizzazione e questo non può che rendere contenti tutti. Speriamo che la manifestazione riesca ad avere la visibilità che merita, perché una delle feste più belle che si può vedere sull’acqua. Invito tutti i lettori e gli appassionati di queste manifestazioni a venirci a trovare l’anno prossimo“.

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Informazioni su Federico Laudizi 5 Articoli
Federico Laudizi è un giovane scrittore e copywriter. Nato a Montepulciano il 3 marzo 2000, è cresciuto a Monterotondo, dove vive dal 2004. Nel 2019 si è diplomato al liceo linguistico Gaio Valerio Catullo e tre anni più tardi, nel 2022, si è laureato in comunicazione, tecnologie e culture digitali presso l'università di Roma La Sapienza. Si dedica con passione alla filosofia, alla letteratura, alla musica, allo sport ma anche alla storia, alla topografia e alla meteorologia. C'è chi da un po' di anni lo chiama "tuttologo", ma lui preferisce definirsi una persona che sa qualcosa di tutto rischiando di non sapere tutto di qualcosa.

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