Roma. Addio a Carlo Mazzone, aveva 86 anni

Addio ad un’icona del calcio italiano: È venuto a mancare oggi, il 19 agosto, all’età di ottantasei anni, l’amatissimo Carlo Mazzone. Conosciuto affettuosamente come “Carletto” o “Sor Magara” nella vivace capitale, Mazzone ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del calcio. Il suo legame con la città eterna è stato speciale: dal 1993 al 1996 ha guidato la squadra giallorossa, incanalando la sua passione e la sua dedizione nel tessuto stesso della squadra.

Durante quei tre anni nella Capitale, il club ha sperimentato alti e bassi, ma Mazzone ha mantenuto viva la fiamma dell’entusiasmo. I risultati si sono riflessi in un settimo posto e in due quinti posti in classifica. In quegli anni cruciali, ha lanciato nel calcio professionistico un giovane talento destinato a diventare una leggenda, Francesco Totti. Tra i due è nato un legame speciale che ha resistito alle prove del tempo.

L’esperienza di Mazzone ha spaziato oltre i confini di Roma, lasciando un’impronta dappertutto. Ha guidato il Brescia e il Bologna, tra le altre squadre, guidando figure di spicco come Roberto Baggio e Beppe Signori. La sua carriera da allenatore ha abbracciato un totale di 792 partite ufficiali, che diventano 797 se si includono i cinque match di spareggio. Nel 2019, in segno di riconoscimento e omaggio, la tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca ad Ascoli Piceno è stata intitolata a lui. Nello stesso anno, il calcio italiano ha accolto Mazzone nella sua Hall of Fame, suggellando il suo posto nella storia del gioco.

Oltre ai campi da gioco, Mazzone ha coltivato rapporti speciali con molti nell’ambiente calcistico, incluso il notevole legame con Pep Guardiola. La sua personalità unica è emersa anche attraverso i social media, dove ha condiviso momenti speciali, come l’ultima foto con il suo adorato nipotino Alessandro. “Tra poco torno in panchina, mio nipote Alessandro allenatore in seconda”, aveva scherzato.

Ma Mazzone è molto più di una serie di numeri e traguardi. Originario di Roma, ha iniziato il suo percorso calcistico giocando nelle giovanili della Roma e ha debuttato in Serie A il 31 maggio 1959. Tuttavia, è ad Ascoli che ha trovato la sua vera casa, come giocatore e, ancor di più, come allenatore. Seduto in panchina, Mazzone incarnava passione e determinazione, rappresentando uno sport genuino e sincero. Lontano da sofisticati schemi tattici, abbracciava piuttosto la cultura del duro lavoro, l’emozione di scendere in campo e l’obiettivo di regalare gioia e spettacolo ai fedeli tifosi.

La sua carriera da allenatore ha attraversato quasi quattro decenni e numerose panchine, da Ascoli a Fiorentina, da Catanzaro a Bologna, da Lecce a Pescara, e così via. La Roma, la squadra del suo cuore, è stata una tappa speciale nel suo percorso, un sogno che si è avverato. Ha allenato in molte altre città, incluso Napoli, Perugia, Brescia e Livorno, stabilendo un record senza precedenti con 1.278 partite ufficiali sulla panchina. Tuttavia, la grandezza di Mazzone non è limitata ai numeri. Il suo vero primato risiede nel cuore delle persone che ha toccato con la sua passione, dedizione e autenticità. Oggi, il mondo del calcio piange la perdita di un’icona, ma il suo spirito vivrà per sempre nei ricordi e nelle storie del suo straordinario contributo al gioco che amiamo.

Roma. Addio a Carlo Mazzone, aveva 86 anni

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