
A Setteville di Guidonia, il cuore dei residenti è stato colpito da un gesto audace e privo di rispetto: la statua della Madonna, un simbolo di devozione e amore, è stata sottratta dall’incrocio tra via Gioacchino Belli e via Ludovico Muratori. L’atto crudele ha gettato un’ombra di tristezza sulla comunità, che aveva custodito con affetto l’altare dedicato alla Madonna per ben due decadi. Il vuoto che ora occupa quell’angolo, prima adornato di fiori freschi e rispettoso tributo, è diventato un emblema tangibile di una mancanza spirituale.
La serata del 15 agosto, un momento in cui la gioia e la celebrazione ferragostana dovrebbero brillare, è stata offuscata da questo gesto senza scrupoli. La statua della Madonna è stata sottratta attorno alle 23.50, quando l’attenzione di molti era rivolta altrove. È grazie alla testimonianza di un testimone che la polizia è stata in grado di avanzare una formale denuncia contro gli autori ignoti del furto. I carabinieri, meticolosamente, hanno ricostruito le tappe del crimine, rivelando che un’auto scura si è fermata nei pressi dell’altare in quella notte fatale.
All’interno dell’automobile erano presenti tre individui, apparentemente coinvolti in questo atto sacrilego. Due di loro si sono dedicati a caricare la preziosa statua sulle spalle, mentre il terzo è rimasto in vigile attesa, agendo come un palo umano. In pochi attimi, la Madonna è stata portata via, rubata dalla sua dimora di fede e speranza. La scena è stata compiuta con una semplicità disarmante, come se il rispetto per la spiritualità e il valore di un simbolo collettivo fosse stato soffocato dalla sete di egoistica gratificazione.
Non è solo una statua che è stata trafugata, ma un legame profondo con la storia e la tradizione della comunità di Setteville. Per vent’anni, i residenti hanno contribuito con amore a mantenere vivo quell’altare, un punto focale di riflessione e connessione. La privazione di questo simbolo spirituale ha lasciato un vuoto che non può essere colmato da semplici materiali o oggetti di valore.

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