
La riqualificazione di Via di Marco Simone in preparazione dell’evento sportivo “Ryder Cup 2023” è stata salutata da molti come un passo positivo verso la modernizzazione delle infrastrutture stradali. Tuttavia, secondo gli esperti ambientali, questa iniziativa ha trascurato in modo significativo le gravi preoccupazioni legate all’ambiente circostante.
In primo luogo, l’assenza di progettazione e realizzazione di sottopassaggi o dissuasori per la fauna selvatica si è rivelata una grave omissione. Queste strutture avrebbero potuto svolgere un ruolo essenziale nel mitigare il problema del “road-killing” e ridurre il rischio di incidenti pericolosi causati dalla collisione con animali di grossa taglia, come i cinghiali che popolano la zona. La creazione di sottopassaggi o dissuasori avrebbe favorito un attraversamento più sicuro per la fauna selvatica, preservando così l’equilibrio ecologico.
Ancora più preoccupante è l’aumento della vicinanza tra la strada e il Fosso del Pratone, un affluente del Fosso di Marco Simone o Fosso di Pratolungo. Quest’area è soggetta a diversi vincoli di protezione, tra cui la Legge Galasso, la Rete Ecologica Provinciale (REP), e le prescrizioni dell’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale. Purtroppo, durante i lavori di ampliamento stradale, il fosso è stato parzialmente cementato e la vegetazione ripariale è stata rimossa, aumentando così il rischio di esondazioni e allagamenti durante eventi meteorici estremi.
Inoltre, è importante ricordare che l’ambiente ripariale è l’habitat naturale di numerose specie vegetali e animali. Nel Fosso del Pratone, è stata registrata la presenza di specie rare e protette, come il Coenagrion castellanii, indicato nella Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, e il Coenagrion pulchellum. Queste specie non sono presenti nel vicino Parco Regionale Naturale Archeologico dell’Inviolata di Guidonia, rendendo l’area di Via di Marco Simone cruciale per la conservazione della biodiversità.
Durante i lavori nel fosso, i mezzi pesanti hanno anche invaso un tratto della cerreta mista di Monte dell’Oro, caratterizzata dalla presenza di Styrax officinalis, una pianta di notevole interesse fitogeografico. Questa specie è particolarmente rara e costituisce una delle stazioni più vicine a Roma, non essendo stata rinvenuta all’interno del Parco dell’Inviolata.
In conclusione, oltre alle questioni legate all’espansione del consumo di suolo, la riqualificazione di Via di Marco Simone ha sollevato serie preoccupazioni ambientali. Gli esperti ritengono che i lavori siano stati eseguiti senza la dovuta attenzione agli impatti sulla fauna e la flora locali. È pertanto fondamentale portare a conoscenza delle autorità competenti questa forte preoccupazione per garantire una gestione più responsabile e sostenibile delle infrastrutture stradali nell’area.

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