
L’ennesima assurdità della burocrazia italiana sta interessando 90 famiglie residenti a Monterotondo Scalo. Per quasi mezzo secolo, queste persone hanno vissuto all’interno di appartamenti che credevano di proprietà del Comune di Roma, quando invece quest’ultimo li aveva affittati da società private. Un bel pasticcio e una mancanza di trasparenza, indubbiamente. Ma fattualmente non un gran problema, perché i pagamenti che gli affittuari intestavano al comune di Roma venivano reindirizzati alle società proprietarie. Per le 90 famiglie l’incubo ha preso forma nel 2019, quando l’ultima di queste società, la Pegaso 90, ha dichiarato il fallimento e ha messo all’asta gli appartamenti.
La protesta di oggi, venerdì 6 ottobre
A soli 4 giorni dall’asta, i residenti delle palazzine stanno portando avanti l’ennesima, strenua protesta. IlTerritorio.net ha raggiunto Giada, inquilina di uno degli appartamenti a rischio, che ha documentato quanto sta accadendo: “Il picchetto è iniziato questa mattina alle 8 e prosegue tuttora senza soluzione di continuità. Gli inquilini si sono barricati all’interno del cortile e impediscono l’ingresso dei nuovi acquirenti, venuti a visitare il sito“.
Giada ha poi proseguito: “Il prefetto ha autorizzato la visita. Sono presenti le forze dell’ordine. La situazione è sempre più complicata. Purtroppo sul fronte delle trattative non c’è novità alcuna. Attendiamo aggiornamenti che non arrivano. Fino al 9 sarà possibile bloccare la procedura d’asta, ma non ci sono novità incoraggianti al riguardo“.
Una situazione drammatica, in cui i diretti interessati fanno i conti con una speranza sempre più flebile e un futuro di estrema incertezza.

Il traferimento nel 1975 per la costruzione della tangenziale
La vicenda ha avuto inizio quasi 50 anni fa, quando alcuni dei palazzi nei pressi di via Somalia furono demoliti per far posto alla nascente tangenziale est di Roma. Gli abitanti di quei palazzi furono trasferiti nel comune di Monterotondo, al civico 142 della via Salaria, dove erano pronte delle palazzine di nuova costruzione in grado di accogliere i 90 nuclei familiari che, all’epoca, il Municipio II non sapeva dove ubicare.
I problemi per chi vive in queste case sono iniziati con la dichiarazione di fallimento della Pegaso 90, ad ottobre 2019, quando gli alloggi vennero messi all’asta per pagare i creditori. Da allora nulla è cambiato. Anzi, le numerose richieste di aiuto degli affittuari sono sempre state ignorate.
La resistenza dei residenti all’asta
Gli abitanti delle palazzine di via Salaria 142 hanno messo in atto iniziative di protesta, sit-in e manifestazioni per tutta l’estate. Supportati dall’associazione ASIA Usb, hanno infaticabilmente cercato di incontrare le istituzioni, sia capitoline che eretine, senza ottenere però risultati.
L’ultimo picchetto risale al 29 settembre, giorno in cui sono avvenute le visite dei primi acquirenti. In quell’occasione ha presenziato alla protesta anche il sindaco di Monterotondo Riccardo Varone. Ma le trattative sono sempre più difficili e la vicenda sembra avviarsi verso il peggiore degli esiti. Tre appartamenti sono stati venduti a giugno, tutti gli altri finiranno all’asta tra 4 giorni, il 10 ottobre.
Dal Campidoglio arriva una sola garanzia: avrà un altro alloggio a Roma chi ne ha diritto – perché regolarmente assegnatario e in regola con i pagamenti – e necessità.
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