
I Fasti d’Autunno a Monterotondo sono ormai entrati nel vivo e c’è grande attesa per la rievocazione storica del prossimo week-end. Siamo andati a intervistare per voi Riccardo Di Giovannandrea, membro del Direttivo dell’Associazione “Clarice Orsini”. Ci ha raccontato il senso della ricorrenza storica e l’importanza del ruolo dell’Associazione nel tessuto sociale di Monterotondo. Abbiamo ripercorso insieme i 26 anni di vita dell’associazione, dalla sua fondazione alla triste parentesi della pandemia.

L’8 ottobre a Monterotondo ha preso il via l’edizione 2023 dei Fasti d’Autunno organizzati dall’Associazione Culturale “Clarice Orsini”. Cosa prevede il programma di quest’anno?
Il programma è assai ricco ed è stato anche esteso di una settimana proprio grazie all’ampia offerta culturale che prevede eventi musicali, teatrali e d’intrattenimento con i cortei storici ed i momenti legati alla gastronomia d’epoca. Per la prima volta dopo la pandemia torna, tra l’altro, il peculiare appuntamento con il banchetto rinascimentale a Palazzo Orsini di sabato 21 ottobre.
I Fasti d’Autunno sono un evento importante per la città di Monterotondo, che si svolge ininterrottamente ormai da 26 anni. Come si è evoluta nel tempo questa festa?
Il primo impulso nacque da un gruppo di ragazzi, di cui facevo parte anch’io, che nel 1997 decise di avviare un’attività di visite guidate gratuite a Palazzo Orsini in abiti rinascimentali e con la presenza di piccole scene d’epoca all’interno delle sale affrescate, questa l’origine della manifestazione che nel corso degli anni si è andata arricchendo con innumerevoli apporti di professionisti in vari settori: dalla danza antica al teatro, dalla musica antica alla gastronomia rinascimentale.
Ogni anno ai Fasti d’Autunno proponete un differente tema storico. Qual è quello per il 2023?
Quest’anno la rievocazione propone il ritorno a Monterotondo degli Orsini dopo gli eventi che li videro in conflitto con i Borgia che, fino alla morte di papa Alessandro VI, li avevano estromessi dal governo della città eretina e dei feudi sabini ad essa collegati. Sabato 21 ottobre alle 16.30 in Piazza S. Giovanni Paolo II vivremo proprio la rievocazione storica di quegli eventi.
La vostra Associazione ha festeggiato l’anno scorso i 25 anni di attività. Siete orgogliosi di questo traguardo? Qual è il ricordo più bello e quello più triste di questi anni vissuti a Monterotondo?
I ricordi in 25 anni di attività sono molti ed è difficile pescarne due significativi, ma dovendo scegliere, direi che aver sfiorato il primo premio al concorso internazionale del costume storico di Ascoli Piceno, ormai qualche anno fa, è stata una gioia e una soddisfazione non da poco. Il ricordo più triste innegabilmente si lega al 2020 e all’annullamento di quell’edizione che stavamo preparando con tanto sforzo tra le mille misure messe in campo per prevenire il contagio pandemico.
Tenere viva la cultura di una comunità è molto importante perché è dalla conoscenza del passato che dipendono le scelte per il nostro futuro. Soprattutto il Rinascimento, un’epoca storica che si trova a cavallo tra la fine del medioevo e l’inizio dell’era moderna, può dare tanti stimoli anche a noi uomini e donne del XXI secolo dove serve una rinascita continua, soprattutto a fronte dei tanti scenari nazionali e internazionali in continua evoluzione. Qual è l’obiettivo che vi prefiggete con la vostra Associazione Culturale?
L’obiettivo è quello che dichiarammo nel nostro Statuto quando fondammo l’Associazione ovvero lo studio e la divulgazione della cultura del Rinascimento. Scopo che cerchiamo di perseguire erga omnes, convinti che non esistano barriere per l’accesso alla cultura, se non i limiti autoimposti o i pregiudizi che condizionano da sempre il settore culturale.
Come si può entrare a far parte della vostra Associazione? Servono dei requisiti particolari? E cosa è chiamato a fare una persona che voglia dare una mano alle vostre attività?
L’Associazione Clarice Orsini si connota per uno spirito fortemente accogliente, chi fosse interessato a mettere a disposizione la propria opera per il raggiungimento degli scopi statutari è sempre il benvenuto. È un’organizzazione di volontariato pensata per l’avvicinamento delle famiglie e dei giovani e infatti prevede quote associative assai basse che favoriscono l’accesso ad un ampio pubblico. Chi ne fa parte è chiamato a mettere a disposizione tempo e abilità personali relativamente alla propria disponibilità, non ci sono obblighi particolari in questo senso.

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