L’appello del Codacons alle istituzioni
Il Codacons lancia un appello ai sindaci, prefetti e questori affinché vengano adottate misure contro l’uso indiscriminato di botti e fuochi d’artificio a Capodanno. A intervenire è Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale dell’associazione, che chiede l’emanazione di ordinanze efficaci e un potenziamento dei controlli sul territorio attraverso un coordinamento delle forze dell’ordine. “Ordinanze efficaci da parte dei sindaci e controlli reali e coordinati da parte di prefetti e questori. C’è ancora tempo per prevenire incidenti e tragedie annunciate, ma occorre intervenire con decisione”, afferma Tanasi.
Sicurezza urbana, salute pubblica e ambiente al centro della richiesta
Secondo l’associazione, ogni anno il fenomeno dei botti produce un bilancio pesante: feriti, ustioni, amputazioni, incendi e pronto soccorso sotto pressione, oltre a situazioni di panico e rischi per la qualità della vita dei cittadini. L’utilizzo anticipato di petardi nei giorni precedenti alla notte di San Silvestro contribuisce a rendere il quadro ancora più complesso, con ricadute sulla sicurezza urbana. “I botti non sono una tradizione innocua: mettono a rischio la sicurezza delle persone, danneggiano l’ambiente, compromettono la qualità dell’aria e provocano gravi sofferenze agli animali”, sottolinea Tanasi.
Inquinamento e tutela degli animali
Il Codacons evidenzia inoltre l’impatto ambientale legato a petardi e fuochi pirotecnici: le esplosioni generano un peggioramento della qualità dell’aria con un aumento di polveri sottili e sostanze nocive. In molte città, dopo la notte di Capodanno, si registrano picchi di inquinamento che colpiscono in particolare bambini, anziani e soggetti fragili.
L’associazione richiama anche la necessità di proteggere animali domestici e fauna selvatica, considerando il numero di smarrimenti, ferimenti e casi con esito fatale registrati ogni anno. “Difendere la sicurezza dei cittadini, proteggere l’ambiente e rispettare gli animali significa scegliere la civiltà e il buon senso. Le istituzioni hanno il dovere di agire”, conclude Tanasi.


