
Aci e Istat hanno pubblicato i dati sugli incidenti stradali in Italia nel 2023.
L’anno scorso sono stati 3.039 i morti in incidenti stradali in Italia (-3,8% rispetto all’anno precedente), 224.634 i feriti (+0,5%) e 166.525 gli incidenti stradali (+0,4%).
Sembra un bollettino di guerra, ma è solo quello che è avvenuto sulle nostre strade nel corso del 2023.
Siamo davvero sicuri che stiamo facendo tutto il possibile per far diminuire questi numeri? Da molte parti si è alzata la voce degli esperti di settore che hanno denunciato che sulla sicurezza stradale l’Italia è ferma da troppo tempo.
Anche noi siamo andati ad approfondire questo tema con Gianluca Calcagni, pilota e fondatore della Calcagni Driving School.
Gianluca, passano gli anni, le tecnologie evolvono, eppure il numero di incidenti stradali continuano ad aumentare. Come è possibile, secondo te?
Il problema è principalmente nella premessa che viene data per scontata.
Il guidatore, il ragazzo giovane o il guidatore di auto in Italia prende la patente e nel momento in cui prende la patente risulta un bravo guidatore, perché essendo promosso all’esame il guidatore vuol dire che si ritiene idoneo per poter circolare ed è per l’esaminatore un ottimo guidatore, altrimenti veniva bocciato. Questa è una premessa, a mio avviso, dopo migliaia di allievi, migliaia di corsisti e migliaia di corsi fatti, è una premessa a mio avviso sbagliata, in quanto chi prende la patente a mio avviso non è un ottimo guidatore e verrebbe ritenuto un guidatore in caso di incidente non corretto soltanto nel momento in cui la patente sia scaduta o soltanto nel momento in cui trovano il guidatore con alcolizzato o con distratto o sotto effetti esterni.

E quindi da cosa sono causate tutte queste morti sulle nostre strade?
Chiaramente dalla distrazione alla guida, dal mancato rispetto della precedenza e dalla velocità troppo elevata: sono queste sicuramente le cause principali di morte. Considerando che però al guidatore non viene mai contestata la competenza o la capacità dopo aver preso la patente è normale che risultino le cause principali di morte.
Altra cosa, la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevate sono tre cose che accadono nel momento in cui il guidatore sottovaluta il pericolo. Ma perché il guidatore sottovaluta il pericolo? Perché chiaramente nel momento in cui prende la patente vengono esaminati in un contesto a bassissime velocità, si verifica se si ferma o no lo stop, si fa la prova del parcheggio, che sono elementi importantissimi e fondamentali, ma non sono tutto nella guida.
In un corso di guida la parola chiave è la prevenzione, cioè vengono simulate delle perdite d’aderenza e delle manovre d’emergenza non solo perché l’auto deve sbandare, perché la cosa giusta è non farla sbandare e trovare la giusta velocità per far sì che le macchine non sbandino, ma nel momento in cui durante una prevenzione, durante una formazione io simulo delle perdite di aderenza, il guidatore si rende conto che non è all’altezza e non ha le competenze per poter controllare un’auto, il guidatore non ha le competenze per controllare una vettura che ha perso aderenza sull’asse anteriore o sull’asse posteriore, indipendentemente dalla velocità.
Il primo campanello d’allarme è che il guidatore riconosce il proprio limite e questo è già un successo.
Il secondo successo si raggiunge quando il guidatore, durante la simulazione della perdita di aderenza provocata, percepisce che dietro l’auto c’è un pericolo e se il guidatore percepisce che dietro l’auto c’è un pericolo, chiaramente è portato ad andare più piano, non più forte.
Abbiamo incidenti per la velocità troppo elevata perché il guidatore sottovaluta il pericolo e perché il guidatore è convinto o che l’auto non possa perdere aderenza o che se l’auto perdesse aderenza sarebbe convinto di saperla riprendere. Ebbene, in un corso di guida, simulando noi delle perdite di aderenza, il guidatore capisce che quando il corso di guida sicura non viene fatto si verificano esattamente le statistiche che abbiamo letto prima, che non dicono che le cause principali di morte sono in autostrada, ma sulle strade urbane.
Quanto c’entra l’alta velocità negli incidenti stradali?

Le statistiche evidenziamo l’alta velocità come la terza causa degli incidenti stradali, ma è un’alta velocità anche a mio avviso 100 chilometri orari, 120 chilometri orari, 140 chilometri orari, che è un limite della velocità, in alcune strade è 90 chilometri orari. Se la strada ha un fondo scivoloso, se è bagnato, noi nei corsi simuliamo le perdite di aderenza con fondo bagnato proprio per questo motivo. Riprendere un’auto che ha persa aderenza a 90 chilometri orari, e per un guidatore può sembrare andare piano a 90 chilometri orari, è una percentuale bassissima dei guidatori che sanno gestire una perdita di aderenza e sanno riprendere un’auto, sanno controllare un’auto a 90 chilometri orari, sull’asciutto, peggio ancora sul bagnato, peggio ancora se oltre al bagnato è proprio un fondo scivoloso con un coefficiente di aderenza molto basso.
Chiaramente sto parlando di velocità ancora basse; abbiamo però persone che vanno anche a 130-135 chilometri orari come lo permette la legge e quando un guidatore si rende conto quando una vettura sbanda a 130 chilometri orari o peggio ancora, chi è anche fuori il codice stradale che si permette di andare a velocità più alte, gestire una perdita di aderenza è praticamente impossibile per la grande maggioranza delle persone che guidano la macchina.
E come un corso di guida sicura può porre rimedio a questa situazione?

Il corso di guida sicura è fondamentale in questo senso. Quando durante un corso io mi rendo conto che non sanno gestire una perdita di aderenza in un tornante bagnato simulando una perdita di aderenza sull’asse posteriore a 25-30 chilometri orari, cioè durante i corsi di guida sicura la perdita di aderenza è 25 chilometri orari, 30 chilometri orari, il 90% delle persone si girano, non riescono a gestire una perdita di aderenza.
Quando noi effettuiamo un esercizio, una frenata di emergenza con evitamento, la frenata di emergenza, la velocità di arrivo sul punto di arresto è di 60, massimo 70 chilometri orari, il 90% delle persone non hanno mai capito come funziona l’ABS in una frenata di emergenza e tendono ad abusare di sterzo per evitare l’ostacolo, se è una frenata con evitamento, con arresto, ad abusare di sterzo quando abusando di sterzo si allunga lo spazio di arresto in quanto i pneumatici hanno meno impronta a terra.
Il 90% delle persone quando frenano con l’ABS nel momento in cui il sistema funziona diminuiscono il potenziale frenante pensando sia meglio, invece è proprio lì che bisogna frenare perché l’ABS quello che fa è che sta lavorando ma bisogna spingere ancora di più il pedale.
Il 90% delle persone quando frenano accarezzano il freno invece di frenare perché hanno delle convinzioni assurde che la macchina nel frenare a ruote dritte possa ribaltare, possa perdere aderenza, in realtà sono tutte cose che scoprono nel momento in cui succede un problema perché all’autoscuola, per strada, in alcuni posti, in città, quando si prende la patente non si possono e non provano mai simulazioni di pericolo, situazioni di pericolo come frenate d’emergenza, come perdite di aderenza sull’asse posteriore, come perdite di aderenza sull’asse anteriore. La perdita di aderenza sull’asse posteriore può essere di potenza se una vettura è a trazione posteriore o può essere di dinamica se la vettura è a trazione anteriore, posteriore o integrale.
Non si possono fare durante la patente evitamenti di ostacoli, quindi un gatto che ti attraversa la strada, un bambino che va evitato, un camion che va evitato, quindi tutte queste cose non sono, non vengono mai fatte durante l’esame di scuola guida e quindi tutti quelli che hanno preso la patente, che sia un neopatentato o che sia una persona che ha preso la patente dieci anni o vent’anni prima, scopre tutto questo con l’esperienza, con il vissuto, quindi lo scopre sulla strada tutti i giorni dopo che è stato ritenuto un ottimo guidatore promosso con patente, che non fa più statistica per la patente in quanto promosso con la patente non scaduta.
Ecco perché le statistiche della distrazione, del mancato rispetto alla precedenza e velocità troppo elevata prendono il sopravvento nonostante siano gravissime aggravanti e nonostante sia la verità, ma nel momento in cui prende un sopravvento così grande che il guidatore viene ritenuto ottimo guidatore perché la patente non è scaduta ed è stato promosso.
Tutto questo, da competente in materia e da professionista, falsa le statistiche, in quanto le statistiche per me sono che una gran parte della popolazione dei guidatori non sanno, se non una percentuale altissima, non sanno minimamente gestire perdite di aderenza o manovre d’emergenza o frenate di emergenza, non sanno minimamente quale sarà il comportamento dell’auto fino al giorno in cui non succede e non lo scoprono, a meno che non vengano a fare un corso e quindi in un corso di guida sicura ci sono esercizi adatti, imposti adatti e strasicuri perché si chiamano palestre per poter imparare in quanto sono piazzali recintati dove non ci sono pali, alberi, gatti, bambini che ci attraversano la strada, case, oppure si chiamano piste, circuiti in quanto non ci sono pericoli e quindi possiamo svolgere il nostro lavoro.
Qual è l’obiettivo di un corso di guida sicura in questo senso?
Nel momento in cui viene fatto un corso di guida sicura – che ripeto penso sia la più grande prevenzione che possiamo fare – l’obiettivo non è quello di diventare migliori guidatori e quindi poi possiamo andare più forti. Il 99% delle persone dopo aver fatto un corso in automatico vanno da soli più piano, per scelta propria, perché si rendono conto che non hanno le competenze e capiscono né a livello teorico dettate dalla fisica che scoprono che dietro una perdita di aderenza c’è un motivo fisico, c’è la legge della fisica che ci spiega il perché perdono aderenza le vetture. Normalmente il guidatore prima di un corso di guida sicura, quando una vettura perde aderenza dice che la vettura ha sbandato, la vettura non tiene la strada, la vettura non è buona quindi la cambio, la colpa è della trazione.
Ammettiamo che un guidatore sappia che cosa vuol dire trazione e sappia dov’è la trazione della propria vettura quando il 90% delle persone quando escono da scuola guida non sanno neanche che trazione è la vettura che guidano, ma il risultato più grande che si ottiene da un corso è esattamente quello che andiamo cercando, cioè abbassare la velocità, perché la velocità è troppo alta quando si sottovaluta il pericolo.
Se uno scopre che dietro l’auto c’è un pericolo e che non sa gestire una perdita di aderenza e non sa capire come si riprende una vettura o come non si fa sbandare una vettura, sia a livello teorico basandosi sulle leggi della fisica, sia a livello pratico è normale che alza la velocità per strada, perché alza la velocità perché non è un pazzo, non è detto che sono tutti pazzi quelli che fanno gli incidenti, ma molto probabilmente stanno sottovalutando un pericolo che nessuno gli ha mai fatto presente.
Dopo un corso di guida sicura che gli viene fatto presente che a 25 km orari sbanda la macchina sull’asse posteriore, devi controsterzare, devi togliere la causa che può essere il gas se è di potenza, e devi riallineare e se è di dinamica devi controsterzare e accelerare, il contrario dell’istinto naturale che verrebbe da frenare, deve accelerare per riportare il peso sul posteriore che è venuto a mancare, ecco il motivo per cui la vettura ha perso di stabilità.
Quindi nel momento in cui capiscono queste cose a basse velocità, a 25, a 30, 40, 50, qual è il pazzo, il guidatore che si permette di andare a 200 finito il corso nel momento o a 180 o a 140 quando ha capito che a 50 km orari o a 40 km orari non è stato capace di gestire una perdita di aderenza, quindi l’obiettivo viene raggiunto in pieno dopo il corso, ma in modo educativo, cioè significa che l’hanno capito provando e testando con le proprie competenze che non sono all’altezza di poter gestire perdita di aderenza nonostante le velocità siano bassissime.
Cosa si può fare per intervenire subito e in maniera competente a livello sociale per porre rimedio a questa situazione?

Faccio una premessa, un corso di guida sicura ha una validità estrema se viene fatto da dei professionisti e dei professionisti sono professionisti con tanto di curriculum, con tanto di qualifica e con tanto di curriculum.
Se facessimo i corsi di guida sicura nelle autoscuole o li facessimo fare dagli istruttori dell’autoscuola forse risolveremo poco il problema in quanto i primi che dovrebbero fare i corsi di guida sicura secondo me sono proprio gli istruttori di scuola guida o gli ingegneri o gli esaminatori.
Io ho fatto valanghe di corsi anche ad ingegneri, anche ad esaminatori e la conclusione dopo il corso è che l’esaminatore o l’ingegnere o l’istruttore di scuola guida ammette che non ha assolutamente le competenze, ammette che non ha mai fatto neanche lui stesso un corso e ammette che fondamentalmente il corso di guida sicura ha una validità estrema. Tutto questo chiaramente ritengo che durante un corso di guida sicura si possa, io essendo testimonial di autoscuole ho avuto la fortuna di farlo agli istruttori, all’esaminatore o all’ingegnere o al proprietario dell’autoscuola, quindi chi più di me può aver sentito con le mie orecchie tutti questi commenti a fine corso e soprattutto mi sono reso conto che la cosa più grave è sicuramente la competenza della guida e proprio il mancato sapere sia a livello teorico che pratico.
Ma comunque tanta gravità la trovo anche ai fini di cultura ed educazione stradale perché forse i ragazzi vedono dagli istruttori o dagli esaminatori o dagli ingegneri già da loro cose strane.
Abbiamo istruttori che non mettono la cintura perché glielo permette la legge e ok, intanto apro e chiudo parentesi glielo permette la legge ma non è sicuramente un buon esempio far vedere che l’istruttore di scuola guida non porta la cintura con una motivazione non arrivo al volante per gestire se sbaglia qualcosa o prendere o mettergli le mani sul volante.
Io faccio corsi di guida sicura sportiva agonistica da una vita e io con le cinture quattro punti mi sembra che riusciamo a mettere le mani sul volante benissimo quindi non so qual è il motivo per cui questa legge vada ancora avanti ma al di là di questo, altro errore grave è che non mettono la cintura ma ancor di più non disinseriscono l’airbag quindi semmai tante vetture se uno potesse verificarlo scoprirete che tante vetture non hanno gli airbag disinseriti dal lato dell’istruttore.
Non disinserire l’airbag io presumo che se l’istruttore fa un incidente durante una guida con un ragazzo la cintura non la porta quindi vabbè che è arrivato al volante ma nel momento in cui ha un incidente penso che nel momento in cui sbatte la testa addosso al vetro fa male tanto quanto quello che non è esonerato dalla legge. Seconda cosa se gli scoppia un airbag in faccia sicuramente a 300 chilometri orari su 40 ms fa male tanto quanto quello che non è aiutato dalla legge che non ha l’esonero e tutto questo fa capire che c’è poca cultura e educazione stradale proprio anche in alcune autoscuole o da parte degli istruttori.
Poi c’è il problema dell’assenteismo, le autoscuole hanno problemi di istruttori. Considerate che già in Italia ci sono problemi di istruttori perché c’è più richiesta di istruttori rispetto a quanti istruttori abbiamo in Italia o a quanti istruttori hanno i requisiti per poter fare gli istruttori di scuola guida.
E infine bisogna cominciare dalle famiglie, la cultura e l’educazione stradale si imparano sin da quando siamo piccoli, con l’esempio dei nostri genitori. Mettere la cintura, regolare correttamente l’airbag in base alle situazioni, dare le giuste precedenze… tutto è utile a diffondere la cultura stradale.
Ci sono tante cose che in un corso di guida sicura vengono trattate, dall’educazione alla cultura stradale, sia a livello teorico che pratico. Non serve mettere paura al guidatore, basta fargli capire come stanno realmente le cose.
E noi vogliamo che la prevenzione che facciamo attraverso i nostri corsi di guida sicura arrivino a tutti, ai cittadini, come alle imprese. Questa è l’unica strada per abbattere quei numeri che ogni anno ci colpiscono con la loro gravità.
Come può fare chi vuole mettersi in contatto con voi, anche solo per avere informazioni?

Per mettersi in contatto con noi la cosa più semplice è sicuramente il nostro sito web, che è molto semplice da navigare.
Ritengo sia importante prima capire come siamo strutturati e che tipo di corsi offriamo, per poi dopo contattarci. Nel sito è presente un form specifico da compilare, oppure potete contattarci via mail (info@calcagnidrivingschool.com e commerciale@calcagnidrivingschool.com), o al telefono (+39 06 89376657). Sarete sempre ricontattati e avremo il piacere di parlarci di persona per capire insieme le vostre esigenze e i vostri bisogni.
Alla fine la scelta del corso da fare la faremo insieme, in base al vostro punto di partenza e alle vostre necessità. Partire dalla base è sempre la cosa migliore, per poi fare un percorso progressivo e graduale.
Quindi, ripeto, il primo approccio è sempre meglio averlo tramite il nostro sito a cui poi segue il contatto telefonico per scoprire insieme di cosa ha bisogno il cliente.
Inoltre, se nell’inserire la richiesta di contatto indicherete il codice CALCAGNIOK riceverete in omaggio un’esperienza unica con il Simulatore di Guida ufficiale, per il solo fatto di essere lettori de Il Territorio.Net!
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