Le dinamiche meteo di inizio anno
Il quadro meteorologico tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio subirà un cambiamento significativo, con una fase di transizione tra correnti fredde settentrionali e aria più mite sud-occidentale. La discesa di impulsi di origine artica, favorita da un corridoio attivo dalle alte latitudini, porterà un netto calo delle temperature e condizioni potenzialmente critiche nelle aree interne di Lazio e Abruzzo. Il passaggio avverrà in un contesto caratterizzato dal blocco anticiclonico e dallo scorrimento delle masse d’aria lungo i meridiani.
L’irruzione fredda di Capodanno
Una prima irruzione è prevista tra la notte di San Silvestro e Capodanno, con aria fredda in ingresso dalla porta della Bora e una ventilazione sostenuta di Grecale. Il calo termico atteso è di circa 7°C rispetto ai valori attuali. La dinamica sarà stabile e poco precipitativa, ma caratterizzata da gelate diffuse nelle aree vallive e pedemontane di Lazio e Abruzzo. I valori minimi potranno scendere sotto lo zero termico anche a quote collinari, con attenzione particolare ai settori del Tevere, hinterland romano, area pontina, frusinate, Valle di Comino e comparto molisano confinante.
La fase delicata tra 1 e 2 gennaio
La fase considerata più critica potrebbe manifestarsi dalla tarda serata del 1° gennaio alla mattina del 2 gennaio, quando l’ingresso di correnti più fredde di Maestrale dalla Valle del Rodano incontrerà cuscinetti di aria gelida stagnante nei bassi strati atmosferici. In queste condizioni, il rischio principale è rappresentato da piogge congelantesi con formazione di gelicidio al suolo nelle aree più fredde e nei fondovalle appenninici. Il fenomeno resta localizzato ma potenzialmente dannoso, soprattutto per infrastrutture e attività agricole non preparate. La persistenza dell’aria fredda nelle valli interne di Frusinate, Aniene, Tevere e Rietino sarà decisiva nel determinare la formazione del ghiaccio al contatto con le superfici.
Gli scenari per il fine settimana
Dalla giornata di venerdì 2 gennaio potranno verificarsi piogge sparse, neve oltre i 1500 metri e possibili episodi di gelicidio nei settori pedemontani dei Monti Reatini, Cicolano, Simbruini, Lucretili e Prenestini, fino alla Ciociaria e al confine molisano. Il successivo ingresso del Libeccio potrebbe però favorire un rimescolamento dell’aria con rialzo termico progressivo nei bassi strati. La ventilazione meridionale tenderà a rinforzare nel weekend con quota neve oltre i 1800-1900 metri e possibilità di temporali locali.
La tendenza per la prossima settimana
La persistenza dei flussi miti sud-occidentali manterrà le temperature sopra media di circa 5-6°C, mentre l’aria artico-marittima in ingresso lungo i meridiani dell’Europa occidentale potrebbe favorire la formazione di una circolazione ciclonica sul Mediterraneo. Lo scenario successivo prevede un possibile nuovo impulso freddo tra 6 e 7 gennaio con nevicate sui rilievi appenninici e subappenninici. Tuttavia, l’attendibilità diminuisce oltre le 72-90 ore e saranno necessari ulteriori aggiornamenti prima di individuare aree e tempistiche precise.
Notizie riprese dal sito Meteo Regione Lazio


