La città eretina è salita agli oneri delle cronache per la straordinaria festa tributata a Sant’Antonio nello scorso weekend. Nelle stesse ore, tuttavia, in pieno centro storico, si è consumato un tragico pestaggio ai danni di un giovane con le foto degli schizzi di sangue su auto e portoncini delle abitazioni che hanno invaso il web.
E’ l’ennesimo episodio violento che avviene a Monterotondo negli ultimi mesi. A prescindere dai diretti responsabili, che, si spera, verranno individuati e puniti quanto prima, sotto accusa sono finite tutte le principali istituzioni sociali, dalla famiglia alla scuola, passando dall’Amministrazione Comunale. Proprio a quest’ultima, in particolare sui social, è stato imputato un silenzio incomprensibile, a maggior ragione perchè, un eventuale condanna coraggiosa, avrebbe avuto proprio la festa di Sant’Antonio come maggiore cassa di risonanza.
Il velo di silenzio che si è voluto imporre di certo non ha aiutato e le soluzioni possibili a questo degrado non sembrano essere facili da individuare ed adottare. Certamente si chiede un maggior controllo, ma è impensabile immaginare che le forze dell’ordine possano essere ovunque e h24. Sicuramente occorrerebbe maggiore prevenzione e sensibilizzazione, soprattutto perchè gli episodi di violenza sono sempre più numerosi e si consumano in pieno centro cittadino, spaventando pesantemente residenti ed avventori della movida.
Rimane purtroppo un dato acquisito, la necessità di trovare contromisure adeguate ed efficaci e con la campagna elettorale ai nastri di partenza, anche questo sarà argomento di confronto, sperando sia serio e costruttivo a vantaggio e beneficio di tutti.
A cura di Vito Palanga
