Una tendenza in crescita: il riciclo come “contro spesa”
A Natale 2025 il 50% degli italiani è pronto a riciclare i regali ricevuti, generando un risparmio complessivo da 3,7 miliardi di euro. È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, che definisce questo fenomeno una vera e propria “contro spesa”. Il dato è superiore di 300 milioni rispetto allo scorso anno e di 400 milioni rispetto al periodo pre-pandemia. La pratica coinvolge 28 milioni di persone, confermando una trasformazione delle abitudini di consumo nonostante la crescita delle tredicesime, salite da 45,7 miliardi del 2022 a 52,5 miliardi nel 2025.
Il contesto economico e il cambiamento dei comportamenti
Secondo l’associazione, questa tendenza nasce in un quadro segnato da incertezza economica e caro vita, che incidono sul potere d’acquisto e inducono molti cittadini a ridurre le spese non essenziali. Confcooperative registra una dinamica che definisce “quasi compulsiva, dove si è sempre più portati a spendere per se stessi che non per gli altri”, collegandola “a una ricerca spasmodica del risparmio determinata dall’incertezza e dal caro vita”. Il fenomeno si inserisce in un’Italia in cui, secondo l’associazione, “si indebolisce il ceto medio e gli italiani in povertà sono circa 10 milioni”.
Come si riciclano i doni: numeri e modalità
Le modalità di riciclo sono diverse e mostrano comportamenti ormai strutturati. Cinque italiani su dieci riutilizzano i doni ricevuti “queste festività o che conservano durante l’anno per utilizzarli al momento opportuno” (55% donne, 45% uomini). Tre su dieci scelgono di rivendere il regalo su piattaforme online e social network (58% uomini, 42% donne). Gli altri preferiscono lo scambio in negozio, richiedendo buoni o sostituzioni (60% donne, 40% uomini).
La lista dei regali più riciclati è dominata dai generi alimentari (50%): vini, spumanti, salumi, formaggi, panettoni, pandori, cioccolato e torroni. Seguono articoli di pelletteria e accessori (21%), libri e agende (20%) e giocattoli (9%).


