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Natale 2025, spesi 17 miliardi: un regalo su tre scelto dall’IA

Natale 2025, spesi 17 miliardi: un regalo su tre scelto dall’IA

Natale 2025 tra tradizione e spesa in aumento

La spesa complessiva delle feste natalizie supera i 17,1 miliardi di euro, nonostante l’inflazione e le difficoltà economiche. È quanto emerge dalle stime diffuse da Codacons, secondo cui la spesa tra Vigilia e Santo Stefano – tra cibi, regali, viaggi, ristoranti e consumazioni – è stata mediamente di 665 euro a famiglia. “Le famiglie non hanno ridotto gli acquisti legati al Natale”, spiega l’associazione, sottolineando come il costo complessivo sia aumentato di circa 230 milioni rispetto al 2024.

Alla voce regali vanno 9,6 miliardi di euro, mentre cibi e bevande valgono 3,1 miliardi. I viaggi generano un giro d’affari di 4 miliardi e le consumazioni al ristorante arrivano a 450 milioni di euro. Secondo le rilevazioni citate, il cenone della Vigilia e il pranzo di Natale restano irrinunciabili, mentre si risparmia in altre modalità.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale nello shopping natalizio

Una delle novità del 2025 riguarda l’uso crescente dell’intelligenza artificiale nella scelta dei regali. Consumerismo No Profit stima che circa un regalo su tre (36%) sia stato selezionato seguendo suggerimenti dell’IA, per un valore di 3,5 miliardi di euro. Tuttavia, non sempre i risultati sono stati positivi: secondo l’associazione, i consigli avrebbero portato in diversi casi a “scelte poco consapevoli, impersonali e sbagliate”.

Dalle analisi di Deloitte emerge che ha utilizzato applicazioni di IA generativa per lo shopping natalizio il 12% degli intervistati in Italia e il 14% in Europa, mentre soltanto un consumatore su tre ha rinunciato a strumenti digitali. La gestione del budget resta una delle principali fonti di stress: solo il 27% degli italiani dichiara di avere risorse sufficienti per un Natale “davvero gioioso”, una quota inferiore alla media europea.

Riciclo dei regali e nuove abitudini di acquisto

Il contenimento delle spese passa anche dal riciclo dei regali, una pratica ormai consolidata. Come rileva Confcooperative, un italiano su due riutilizza doni ricevuti, determinando una riduzione dei consumi per un valore di 3,7 miliardi di euro, in crescita di 300 milioni rispetto allo scorso anno. I prodotti più riciclati sono alimentari, sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria e cosmetici.

Metà dei consumatori li dona nuovamente, tre su dieci li rivendono tramite piattaforme online, mentre una parte chiede la sostituzione nei negozi. Le gift card risultano in crescita, secondo Federmoda Confcommercio Veneto, complice anche il maltempo che alla Vigilia “ha tenuto lontani i ritardatari soprattutto dai negozi dei centri cittadini e dei quartieri”, come dichiarato dal presidente Riccardo Capitanio, con un conseguente spostamento di acquisti verso i centri commerciali.

La tavola resta il centro della festa

Nonostante i cambiamenti nelle abitudini di consumo, le feste mantengono un forte legame con la tradizione. Coldiretti rileva che oltre nove cittadini su dieci hanno festeggiato a casa propria o da parenti e amici. In media, chi ha cucinato per Natale ha trascorso 2,8 ore ai fornelli e solo in quasi un caso su dieci si è ricorso ad asporto o piatti portati da altri.

Il numero dei commensali rimane stabile – otto persone a tavola – e gran parte dei menu privilegia prodotti italiani e a km zero, anche “sull’onda del riconoscimento della cucina italiana a patrimonio Unesco”, secondo le dinamiche rilevate dall’associazione.

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