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Pitture nascoste a Mentana: il singolare caso delle tele di Palazzetto Santucci

Stanza con le tele dipinte, Palazzo Santucci, Mentana, RM.

Pitture nascoste a Mentana

Il centro storico di Mentana, cittadina alle porte di Roma, è costituito da palazzi antichi di epoche diverse.
Tra questi spicca il Palazzo Santucci, un elegante edificio settecentesco che custodisce al suo interno un ciclo pittorico poco conosciuto ma di grande valore storico e artistico.

Nel corso delle mie ricerche, confluite nella tesi di laurea del 2019, ho avuto modo di approfondire la storia di queste tele, scoprendo che non si tratta solo di opere decorative, ma di una testimonianza unica del legame tra arte, fede e politica alla fine del XVIII secolo.

Palazzo Santucci: eleganza e semplicità

Situato in via San Nicola, all’interno del centro storico e vicino a edifici prestigiosi come Palazzo Borghese e Palazzo Crescenzio, il Palazzo Santucci appare all’esterno sobrio e lineare.
Al suo interno, però, conserva un tesoro poco noto: un ciclo pittorico veterotestamentario, dipinto “a sughi d’erba” (con pigmenti vegetali su tela di sacco) tra il 1793 e il 1798.

Le scene bibliche: tra rarità e modelli illustri

Il ciclo pittorico comprende cinque scene tratte dall’Antico Testamento, alcune delle quali poco frequenti nella tradizione artistica:

Lo studio iconografico ha permesso di individuare i modelli usati dall’artista: incisioni, bibbie illustrate, ma anche dipinti celebri.
Ad esempio, la tela con Agar e l’angelo si ispira a un dipinto di Carlo Maratta, mentre Giuseppe e Giacobbe in Egitto riprende un’incisione di Giovanni Volpato, a sua volta derivata da un’opera di Raffaello Sanzio.

L’attribuzione: da Giuseppe Cades ad Antonio Vighi

Negli anni Settanta del Novecento, i primi studiosi che si occuparono del palazzo ipotizzarono un’attribuzione a Giuseppe Cades, pittore preromantico.
Ma un’analisi stilistica più approfondita, supportata da documenti e confronti, ha dimostrato che l’autore delle tele è Antonio Vighi, allievo proprio del Cades.

Un artista neoclassico di medio calibro in Italia, ma destinato a diventare uno dei pittori più apprezzati in Russia, dove si trasferì nel 1798 su invito dello zar Paolo I, grazie all’architetto Giacomo Quarenghi.

Antonio Vighi: un ponte tra Mentana, Roma e San Pietroburgo

La figura di Antonio Vighi è affascinante perché collega mondi lontani.
Amico di Antonio Canova, con il quale intrattenne scambi epistolari, Vighi contribuì a far arrivare diverse sculture del grande artista neoclassico all’Hermitage di San Pietroburgo.

Il suo legame con i Santucci nacque nel 1793, quando, ancora giovanissimo, realizzò uno stendardo processionale per la compagnia del SS. Sacramento di Mentana. Proprio allora conobbe don Gaetano Santucci, committente delle tele.

Arte e politica: il significato nascosto delle tele

Oltre al valore artistico, queste pitture hanno un forte significato ideologico.
Gli episodi biblici scelti – tradimento, inganno, esilio, giustizia divina e ritorno in patria – rispecchiano il clima politico degli anni tra il 1790 e il 1799, segnati dall’occupazione napoleonica e dalla nascita della Repubblica Romana.

La tela con Giaele e Sisara, che raffigura la vittoria della fede sul nemico eretico, sembra voler lanciare un messaggio chiaro: la resistenza della religione cattolica contro l’oppressione politica francese.

Un patrimonio da riscoprire

Le tele di Palazzo Santucci rappresentano un unicum nel panorama artistico romano e laziale:

In anni recenti l’appartamento è stato acquistato e le tele, ancora presenti e intatte, sono ad oggi soggette a vincolo.

Il caso delle pitture nascoste di Palazzo Santucci dimostra come anche un piccolo centro come Mentana possa custodire testimonianze di enorme valore storico e artistico.
Grazie a queste ricerche oggi sappiamo che Antonio Vighi non fu solo un pittore “di passaggio”, ma un artista che, attraverso le sue tele, ci ha lasciato un messaggio di fede e resistenza in un’epoca di grandi trasformazioni.

fonte foto: immobiliare.it


 Articolo di Sara Petrino


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