La protesta dei trattori si infiamma nella Capitale. Dopo aver portato le loro richieste al Campidoglio nel pomeriggio di mercoledì 13 marzo, alcuni agricoltori sono passati all’azione. Posizionando due rotoballe sulla via Nomentana, le hanno appiccate, paralizzando il traffico.
Nonostante il fuoco acceso, la protesta è rimasta pacifica, anche se ha richiesto l’intervento aggiuntivo di agenti di polizia (già presenti nella zona) e vigili del fuoco. La via Nomentana è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia tra il Grande Raccordo Anulare e viale Sora Lella per consentire le operazioni di soccorso, con agenti della polizia locale di Roma Capitale sul posto per regolare il traffico.
Gli agricoltori si erano radunati al Campidoglio nel corso della mattinata, provenienti da ogni angolo d’Italia, portando con sé il simbolo della loro protesta, la mucca Ercolina. Questa manifestazione serviva a promuovere il nuovo coordinamento di agricoltori e pescatori e a annunciare le prossime fasi della mobilitazione: “Dobbiamo tornare nelle nostre aziende a lavorare, ma torneremo a Roma più determinati che mai”.
La protesta dei trattori nasce da una serie di motivazioni. Come dichiarato sulla pagina del Coordinamento agricoltori Lavellesi, si è ufficialmente costituito Agricoltori Italiani Nazionale, in seguito alla divisione con Riscatto Agricolo. I fondatori, Fais Salvatore e Andrea Papa, hanno dato vita a un’unione tra vari movimenti e associazioni nazionali nel settore agricolo, fondando un movimento indipendente e apolitico.
Nonostante le prime denunce siano state rivolte ai leader per invitarli alla calma, il presidio dei trattori a Roma in via Nomentana continua, con l’appello al rinforzo da parte di tutto il comparto agricolo. Dopo un mese di proteste e di dialogo con il governo, non si sono ancora ottenuti risultati soddisfacenti, spingendo alla costituzione di un coordinamento nazionale di agricoltori e pescatori che comprende oggi oltre trenta gruppi.
FONTE: romatoday.it

Immagine copertina da repubblica.it


