La frazione di Santa Lucia del comune di Fonte Nuova (RM), da circa cinquant’anni porta avanti una delle più belle Sagre di paese del territorio laziale. Una festa nata dalla necessità di fare squadra, di fare un paese che avesse delle radici che in qualche modo accomunasse, almeno in un periodo dell’anno, tante famiglie che negli anni Sessanta iniziarono a popolare la Via Palombarese. Prima Santa Lucia faceva parte del comune di Mentana e solo da circa vent’anni a questa parte è diventata Fonte Nuova, ma gli abitanti del luogo ancora scindono Santa Lucia da Tor Lupara.
Proprio la Sagra delle Rose è forse quel grido di festa che sorge dalla voglia di creare qualcosa di bello, che unisca diverse generazioni, dal nonno al piccolo di quattro mesi, Emanuele, che proprio la sera del 22 giugno ha partecipato alla sua prima parata tra le braccia di sua madre, con il rione de Le Molette.
Santa Lucia è divisa in sei rioni: Santa Lucia, San Giuseppe, Lo Sport, La Brocca, Le Molette e Monte Bianco. Ognuno ha i suoi valori e le famiglie storiche che lo rappresentano, e che portano avanti le tradizioni.
La Sagra delle Rose è quel momento che anche la persona meno propensa a partecipare, comunque una visita in piazza la fa; per curiosità, per incontrare amici e nemici, per vedere come si è cambiati, cosa si è fatto della propria vita, dove magari come è successo a me, si incontra un amico dopo venticinque anni, e il cuore ti si allarga e per un attimo torni ragazzina.
Vedere i tuoi figli, che hanno gli amici con cui aspettano con frenesia l’inizio della festa, che ha un odore specifico, quello del gelsomino, di estate, di fine della scuola, di primo amore, di libertà, di giostre e bancarelle, noccioline caramellate, patatine e crepes alla Nutella. E tu genitore puoi rivivere quei momenti insieme a lui, è qualcosa che solo in piccole comunità si può fare.
Tutto questo non sarebbe possibile senza L’Ass.ne Quelli della Sagra, che riesce ad organizzare con passione e dovizia ogni punto saliente della festa, dagli spettacoli al cibo, con la collaborazione immancabile delle persone storiche, come Manuela Ciancamerla, la nostra maestra Leda Federici e i loro figli e figlie che continuano la tradizione con innovazione.
La vera protagonista però come sempre è la parata dei carri, che quest’anno è stata vinta dal Rione San Giuseppe con il carro di Joker, con il premio intitolato a Giuliano Sgalippa grazie all’impegno degli uomini che ogni sera hanno passato ore a lavorare, Enzo Cannella, Luca (Giuseppe) Di Lello, Fabrizio Sciullo, Giordano Ianniello. Dal punto di vista tecnico e dalle coreografie di Mirco Tedeschi, della Dance Studio Accademy , che è stato magistrale nell’interpretare Joker ed ha portato il teatro in strada, non solo un carro ma uno spettacolo itinerante, che ha coinvolto, emozionato e rapito gli spettatori e la giuria.
Al secondo posto il Rione La Brocca, con il carro ispirato al vecchio West, un connubio meraviglioso di carpenteria e passione per i dettagli, i quali hanno ricreato dei meravigliosi dettagli, come il mulino a vento, il silos, le selle dei cavalli, facendo vivere al pubblico la sensazione di essere in un luogo lontano ma familiare grazie ai film di Sergio Leone, e credere veramente di essere sul set cinematografico del selvaggio west. Meraviglioso! Tra tutti i partecipanti al progetto, si ringrazia Alessandro Domenicone e tutti i carristi.
AL terzo posto, il Rione Santa Lucia con il carro ispirato al Musical Mamma Mia! Esibizione fantastica che ha fatto ballare anche il pubblico, il carro era così luminoso, da ispirare gioia, desiderare veramente di essere in vacanza in un’isola greca, pieno di dettagli, come le porcellane attaccate al muro dell’hotel, o il faro che illuminava la parata. Perfino la chitarra usata per l’esibizione era stata adornata con i Led. Ogni particolare era uno spettacolo per gli occhi e l’anima. Si ringraziano i carristi tutti, e il corpo di ballo della Dance Studio 90′.
Al quarto posto, Rione Le Molette, con il tributo alla Raffa Nazionale, tante parrucche bionde hanno preso d’assalto Via Palombarese, il carro semplice nella struttura ha messo gli elementi essenziali, che hanno fatto sì che il pubblico vivesse i migliori successi della Nostra amata Raffaella Carrà. Tutta la piazza ha mosso il bacino, al tempo di Pedro e Furore, grazie al corpo di ballo che ha portato energia e alla voglia di divertirsi spinta dalle famiglie: Di Gaspare, Boccolini, Ciccarelli e Sgalippa.
Infine, il carro che forse è stato fatto con più umiltà, quello del rione Lo Sport, che ha permesso la partecipazione dell’Ass.ne La Lanterna di Diogene, con l’obiettivo di creare inclusività, usando i materiali riciclati, coinvolgendo i ragazzi dell’ass.ne insieme ai giovani del rione a mettersi in gioco insieme, senza troppe pretese, ma con la voglia di far passare il messaggio che ma musica è universale. Grazie ai giovani gemelli Lorenzo e Andrea Nonni, Simone Battilana, i fratelli Corradini, e il ferramenta Il Toscano e la Famiglia Pompili – Grelloni, storia del rione. Proprio per questo hanno scelto come volto del carro Gigi D’Agostino, un uomo che è stato il nostro capitano e che dopo un periodo difficile ha continuato a guidare la sua nave.
Anche il Rione Monte Bianco, che non ha partecipato alla parata dei carri, ma ha reso questa festa meravigliosa, grazie all’impegno e all’amore che hanno messo nell’addobbare la grotta della Madonnina e la rotatoria di Via Monte Bianco. I portavoce del rione sono i Fratelli Bei.
Io da spettatrice non posso che ringraziare tutti i rioni e l’Ass.ne Quelli della Sagra, a nome di una comunità viva, che porta avanti le tradizioni moderne e che per una settimana all’anno, fa vivere il paese come se fosse una sola e unica famiglia, fatta di cugini, fratelli e amici che insieme creano il bene della comunità.
Di Veronica Evangelisti
