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Sharing Projects Community: condivisione, coworking e cohousing per l’interconnessione tra persone

Intervista ai founder di Sharing Projects Community: “Tecnologia buona e piattaforme per lo sviluppo di progetti”

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Scopri la visione dei founder di Sharing Projects Community: coworking, cohousing e supporto tra persone per costruire un futuro collaborativo.

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Chi siete e come nasce Sharing Projects Community?
Il nostro progetto nasce dal desiderio di creare connessioni reali tra le persone, offrendo primariamente la possibilità ad ognuno di risolvere i propri obiettivi, che siano progetti o soluzioni a problemi fattuali.
Il primo passo lo abbiamo fatto quasi involontariamente: spinti dal desiderio di avvicinarci al mondo delle soluzioni alternative e con lo scopo di produrre qualcosa di utile a tutti, nel 2014 abbiamo aperto un gruppo Facebook pubblico: ECOVILLAGGI, AFFITTI, CAMERE, COLIVING, COWORKING, PROGETTI COLLABORAZIONI.
Dopo qualche tempo è arrivato il periodo pandemico, anni in cui tutti quanti siamo stati obbligati a dover stare al chiuso e – di fatto – a passare la maggior parte del tempo sulle piattaforme social, ne è conseguito per il nostro gruppo: un’esplosione di interessamenti e iscrizioni del +14’000% e oggi si contano migliaia di membri attivi, su un totale di circa 200’000 persone, tra iscritti ufficiali e frequentatori ricorrenti, inoltre abbiamo riprodotto l’idea anche su altre piattaforme con risultati altrettanto promettenti.
È stato così che, per grazie delle chiusure fisiche, ci siamo potuti aprire a possibilità molto più sottili, se non altro informatiche…


Qual è la missione della vostra community?
Abbiamo diversi tipi di missioni. Quella pratica è di favorire l’interconnessione tra persone semplicemente usando le nostre piattaforme pubbliche.
La missione spirituale è quella di supportare e assistere le persone in questo particolare periodo storico, fornendo e sviluppando tutti gli strumenti informatici possibili a facilitare la vita di tutti, senza dover per forza invadere la privacy, il tempo e l’attenzione di ognuno. Anzi, laddove possibile i dati li evitiamo, questo significa che siamo sempre impegnati a trovare soluzioni tecnologiche alternative.
L’idea è quella di produrre strumenti e piattaforme condivisi, ad uso pubblico, ma che siano funzionali all’atto pratico e al contempo rispettosi della privacy.
Ci rivolgiamo a tutte le persone e in tutti i campi, il nostro obiettivo è favorire la collaborazione tra persone.


Come funziona il progetto? Quali sono le iniziative attive?
Promuoviamo piattaforme e reti che facilitano l’interazione diretta tra persone nell’ambito del coworking, il cohousing, il workaway, l’autosufficenza energetica, lo sharing rooms, il garden sharing, lo scambio lavoro con vitto e alloggio, le offerte di lavoro, la vendita di prodotti e molto altro…
Il concetto di base è che basterebbe creare un gruppo pubblico dedicato ad un tema sensibile e permettere a tutti di potervi interagire. D’altro canto però ogni gruppo va seguìto, incentivato e pubblicizzato nel tempo, e da qui inizia la nostra attività quotidiana: nel tempo i gruppi divengono numerosi e necesitano moderazione, e poi la cosa produce comunque i suoi seguiti: telefono che squilla, email che arrivano, call, appuntamenti… impegni ogni giorno!
Di fatto è un po’ come se fossimo il backoffice per tutti, o almeno questo è un po’ il significato che ci siamo dati nel tempo: aiutare noi stessi esattamente come tutti gli altri.
Alcuni esempi sono l’iniziativa su Telegram sulle Case Famiglia per Anziani, in cui famiglie con camere libere possono offrirsi disponibili ad accogliere anziani nel proprio contesto domestico, creando così relazioni umane autentiche e sostegno reciproco, inoltre abbiamo anche ideato l’iniziativa “Colonie Feline in Italia”, gruppo di prossima pubblicazione dedicato a supportare non solo i mici del quartiere ma anche le persone che se ne prendono cura.


Cosa intendete per “tecnologia buona”?
Potremmo definire “tecnologia buona” tutti quegli strumenti tecnici non-offensivi che consentono alle persone di risolvere problemi pratici.
In via generica una tecnologia di per sé è uno strumento, un mezzo tecnico e pratico, il tipo di uso che se ne fa dipende da chi lo controlla.
Per fare un esempio semplice, noi usiamo abitualmente i lacci per legare le scarpe, ce li abbiamo ai piedi tutti i giorni. Non li usiamo per stringerli intorno al collo di qualcuno, questo perché siamo noi che controlliamo la tecnologia in questione, a nostro beneficio e senza ledere nessuno.
Demonizzare “la tecnologia” tutta non è produttivo, e anzi i risultati li vediamo dalla direzione in cui va il mondo: bisogna osservare chi la controlla e l’uso che se ne fa.
Da questi presupposti si può fare la differenza buono/cattivo a seconda di “chi controlla cosa” (e se vogliamo anche “con quale scopo”).


Chi può partecipare alla community?
Chiunque! Non importa se sei un contadino, un azienda, un nomade digitale, un imprendtore, una famiglia, un freelance o una persona in cerca di esperienze nuove…
Basta unirsi ad uno dei nostri gruppi e iniziare a pubblicare o rispondere agli annunci, che spesso si trasformano in vere opportunità che cambiano e risolvono.


Quali sono i prossimi obiettivi?
Stiamo consolidando le procedure per poter trasferire la maggior parte dei compiti manuali agli automatismi: giorno dopo giorno ideiamo procedure e forgiamo gli strumenti applicativi per poterci semplificare e agevolare il compito, chatbot o meta-applicazioni che siano.
Inoltre stiamo sviluppando una piattaforma dedicata per velocizzare e migliorare ciò che i social, per loro natura, ci impediscono: fornire subito l’informazione richiesta senza notifiche, distrazioni o pop-up che siano e allo stesso tempo dissuadere le persone dal dedicare troppa attenzione e tempo a ciò che è virtuale. Torniamo nella realtà.
Serve a chiunque, e se lo facciamo per noi lo facciamo per tutti.
Ci piace espandere la rete e rendere ancora più semplice e diretto trovare un modo per condividere spazi, progetti e risorse.
Inoltre operiamo anche per mezzo di collaborazioni con realtà locali, in genere in forma “win-win-win”, così da una parte mettiamo a disposizione dei nostri partner non solo i nostri strumenti, che man mano perfezioniamo, ma anche il nostro know how e le soluzioni che ci si offrono, dall’altra offriamo alle nostre community agevolazioni, sconti, accessi riservati e soluzioni rapide per la vita di tutti i giorni.


Quali conseguenze produce il vostro progetto?
Avviamo partnership e collaborazioni in tutti i campi in cui operiamo.
Il nostro progetto – per il modo in cui è strutturato – ha già dato nel tempo a migliaia di persone la possibilità di trovare ognuno la sua soluzione nei più svariati campi: chi cerca e trova alloggio in affitto o in cohousing, chi lavoro con scambio vitto e alloggio o con formula ordinaria, chi crea nuovi progetti perché trova altre persone, chi vende i suoi prodotti e trova clienti di categoria… Questi sono solo alcuni esempi in cui ognuno ha già avuto modo di soddisfare le proprie necessità.
Tra tutti possiamo citare anche Sara Petrino, Digital strategist e Responsabile del progetto “Ilterritorio.net”, che grazie a noi ha potuto viaggiare e alloggiare a costo zero, entrando in contatto con realtà straordinarie e costruendo un team di marketing condiviso…
Ogni giorno migliaia di persone scrivono nel nostro gruppo pubblicando post, e poi ci ringraziano perché riescono a raggiungere la soluzione: ovviamente questo per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione, ma ci dà anche motivazione e speranza, perché ogni giorno ci dà la conferma che abbiamo fatto qualcosa di veramente buono e utile, che funziona e piace a tutti.


Dove possiamo seguirvi?
Da questi link è possibile accedere a tutti i nostri canali:
📘 Pagina Facebook: https://www.facebook.com/sharingprojectscommunity
📢 Canale Telegram: https://t.me/ecovillaggi_affitti_coworking_co

Sito web🌐 https://sharing-projects.community


Progetti citati

Il nostro sito web ufficiale:
🌐 https://sharing-projects.community


Call to action finale:
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