Il Lazio prima regione in Italia per lavoro in smart working
Nel 2023 il Lazio si è posizionato al primo posto in Italia per il ricorso allo smart working, con una media del 20,9% degli occupati che hanno lavorato da remoto. È uno dei dati più rilevanti emersi dall’indagine sul benessere lavorativo elaborata dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre sulla base dell’indagine Bes-Istat.
La felicità lavorativa è più alta in montagna
Nonostante l’elevato uso del lavoro agile nel Lazio, le regioni dove si dichiara maggiore soddisfazione sul lavoro si trovano nelle aree alpine. In testa alla classifica nazionale della felicità lavorativa c’è la Valle d’Aosta (61,7%), seguita dalla Provincia Autonoma di Trento (61,1%) e da quella di Bolzano (60,5%). In Italia sono 12,2 milioni gli occupati che dichiarano di amare il proprio lavoro, il 51,7% del totale.
Benessere aziendale: la Lombardia in testa
L’indice di benessere aziendale complessivo – calcolato incrociando dieci indicatori legati alla qualità dell’attività lavorativa – vede in Lombardia la regione con le migliori condizioni, seguita da Bolzano, Veneto, Trento, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. Nelle ultime posizioni si trovano Sicilia, Basilicata e Calabria.
Sud e precarietà: ancora un divario evidente
Le regioni meridionali continuano a registrare livelli elevati di precarietà e insicurezza occupazionale. Calabria e Puglia segnano il 25,5% di lavoratori precari da almeno 5 anni, la Basilicata il 25,7% e la Sicilia addirittura il 27,9%. Il lavoro irregolare è particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, con picchi del 16% in Sicilia. Aumentano anche i casi di part time involontario, con i dati più alti in Sicilia, Sardegna e Molise.
Lazio: smart working diffuso, ma benessere da migliorare
Sebbene il Lazio si distingua per l’adozione del lavoro agile, la regione non figura ai primi posti per soddisfazione lavorativa né per benessere aziendale. Un segnale importante per istituzioni e imprese, chiamate a valorizzare questa modalità di lavoro con politiche che migliorino anche la qualità del lavoro percepita dai cittadini.


