Polemiche e proteste a Mentana e nei comuni limitrofi, dove i cittadini sono estremamente preoccupati dell’impatto ambientale che potrebbe avere la realizzazione di un forno crematorio proprio a ridosso di case e scuole. Un’attività che, se realizzata, servirà anche il Comune di Roma con tutti i conseguenti volumi numerici che ne deriveranno.
L’investimento previsto per la realizzazione dell’opera è di circa 3 milioni di euro, opera che sarà lunga 43 metri e larga 16, con una canna fumaria di 15 metri. Questo “ecomostro”, così come definito da molti, ha scatenato il malcontento dei residenti in primis di Mentana, città che dovrebbe ospitare tale realizzazione e successivamente ha coinvolto gli abitanti delle città limitrofe.
Il forno crematorio, secondo il progetto, dovrebbe accogliere il 50% delle salme provenienti dai comuni che si trovano in un raggio di 30 km di distanza da Mentana, il 30% per le città sino a 60 km, l’8% del totale proveniente dal Comune di Roma ed infine il 15% dalla province confinanti. Il totale dovrebbe aggirarsi intorno a 2.200 salme bruciate all’anno.
Numeri imponenti che fanno preoccupare non poco una popolazione che dice “NO” al forno crematorio, organizzatasi subito per una raccolta firme che sta riscuotendo un enorme successo avendo raggiunto già diverse migliaia di adesioni. Il “NO” al progetto è netto e chiunque può sottoscrivere la petizione nei tantissimi punti di raccolta dislocati sul territorio di tutti i comuni interessati, dove tantissimi esercenti si sono offerti volontariamente per ospitare la raccolta delle firme.

A cura di Vito Palanga


