
Alexander Payne firma un film intimo e malinconico, che trova nella solitudine e negli incontri inattesi il suo vero cuore.
Ci sono film natalizi che puntano sull’eccesso, sulle luci e sui buoni sentimenti ostentati. The Holdovers – Lezioni di vita sceglie invece una strada opposta: quella del silenzio, della malinconia e delle emozioni trattenute. Ed è proprio in questa scelta che risiede la sua forza.
Ambientato nei primi anni Settanta, il film racconta un Natale “di scarto”, vissuto da chi non ha un posto dove andare. In un prestigioso collegio del New England, un gruppo improbabile di anime rimane bloccato durante le vacanze: un insegnante burbero e fuori dal tempo, uno studente problematico e una donna segnata dal lutto. Tre solitudini che, quasi controvoglia, si trovano a condividere giorni sospesi.
Alexander Payne costruisce una storia minima, priva di grandi colpi di scena, ma densissima sul piano umano. The Holdovers non corre mai: osserva. Ascolta. Lascia spazio ai silenzi, agli sguardi, alle fratture interiori dei personaggi.
È un cinema che non ha paura della lentezza e che chiede allo spettatore la stessa disponibilità.
Paul Giamatti interpreta un insegnante rigido, sarcastico, apparentemente incapace di empatia, ma attraversato da una profonda tristezza. La sua è una performance misurata, mai urlata, che restituisce un personaggio complesso e credibile. Accanto a lui, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph completano un trio che funziona proprio perché imperfetto, fragile, umano.
In The Holdovers, il Natale non è celebrazione, ma pausa. È un momento in cui le maschere cadono e le ferite vengono a galla. Il film parla di educazione, di crescita, ma soprattutto di ascolto: dell’altro e di se stessi.
Non cerca la redenzione facile, né la lacrima programmata. Preferisce suggerire che, a volte, basta non essere soli per attraversare un momento difficile.
The Holdovers – Lezioni di vita è un film delicato, sincero, profondamente umano. Un racconto natalizio atipico, che parla a chi conosce la solitudine e a chi sa che i legami più importanti spesso nascono nei momenti meno attesi.
Non è un film che cerca di piacere a tutti, ma è un film che resta. E, a volte, è proprio questo il regalo migliore.