Lunedì 10 luglio, si è tenuto a Tivoli un evento esclusivo, lungamente atteso e preparato con cura, in un luogo ricco di vibrante simbolismo legato alla sua bellezza e alla nascita dell’Associazione “Il Caffè Culturale”. Durante questa straordinaria occasione, si è svolta la prima nazionale della pubblicazione intitolata “Due o tre giorni al Massimo”, un volume che ha saputo fondere eleganza, raffinatezza, melodie avvolgenti e intense passioni, creando così una qualità culturale senza precedenti.
La presentazione ha visto la partecipazione di numerose persone di grande pregio socio-culturale, tra cui Gianluca Filippi e Mario Ventura, autori di splendide fotografie dell’evento, che offrono un ricordo visivo delle parole pronunciate dai relatori e dagli autori presenti, come Marianna Scibetta, nota come Donna Vittoria, Fabrizio Catalano (nipote di Leonardo Sciascia e autore della prefazione), Antonio Capitano (ideatore del volume), Alessandro La Porta e Gianni Andrei, tra gli autori.
Degna di nota è stata la partecipazione del CDM per i contributi musicali delle talentuose allieve Giulia Orlandi al flauto e Alessia De Gennaro alla chitarra classica, guidate dal maestro Antonella Zampaglioni. Inoltre, va menzionato l’apprezzamento dell’ASSOARMA – “Area Provinciale di Roma” e del suo presidente, il dottor Paolo Cicolani, per il patrocinio morale accordato, così come del Flo’s Café & Bistrot, considerato la culla del Caffè Culturale, gestito con grande impegno e passione da Andrea Mascelli. Infine, un ringraziamento va ai fondatori dell’Associazione Culturale “Il Caffè Culturale”, la dottoressa Maria Antonietta Orlandi e il maestro Antonio Proietti, insieme a Gianni Andrei.
Questa presentazione non si è limitata a essere la celebrazione di un nuovo libro, ma è stata un’occasione per vivere l’arte dell’incontro. Un gruppo di persone affiatate che si sono riunite in una storia che abbraccia la realtà e la fantasia.
Al giorno successivo a questo straordinario evento, la riflessione principale si è concentrata sulla città di Palermo, affascinante e allo stesso tempo ferita. Una città libera, ma segnata, che conserva un fascino duraturo grazie alla mescolanza di culture, sapori e splendori. Questo teatro è diventato un simbolo, e in quel giorno di luglio, si è innalzato un canto corale in Sicilia, metafora e scenario di una pellicola da ammirare e raccontare. La musica della letteratura ha danzato tra enigmi e misteri, alla ricerca della bellezza.
Questo è ciò che si può trovare in “Due o tre giorni al Massimo”. Un’esperienza intensamente vissuta attraverso le pagine. Dall’enigmatico Ettore Majorana agli architetti Basile, attraverso ogni possibile suggestione. La Sicilia, raccontata e sognata da Donna Vittoria, con una missione precisa: recuperare la memoria culturale attraverso un unico e stimolante concorso di idee. Un senso di ricerca che si inserisce nella storia, superando stereotipi e abitudini consolidate.
Questo evento alimenta la speranza di un nuovo Rinascimento socio-culturale per Tivoli e la Valle dell’Aniene, che potrà essere realizzato “insieme”, grazie alla bellezza di questi incontri che richiamano ai salotti letterari di un tempo, ricollocando al centro l’autentica cultura, il vero “Massimo” teatro per un futuro di qualità.





