Il Territorio.net, in vista della prossima Festa dell’Uva, che si terrà sabato 28 ottobre e domenica 29 ottobre a Mentana, ha raggiunto e intervistato l’assessore all’urbanistica Daniele Angelini.
Qual è stato il tuo ruolo specifico nell’organizzazione della 66ª edizione della Festa dell’Uva a Mentana?
“Il mio coinvolgimento in questa Festa dell’Uva risale a diversi mesi fa, quando – con l’amministrazione comunale – ho presentato alla Regione Lazio una proposta progettuale per la festa. Purtroppo la risposta della Regione è arrivata a pochi giorni dalla prima domenica di ottobre, che da tradizione è la data in cui cadono i festeggiamenti, e con una compartecipazione economica molto più bassa di quella richiesta. Ma non ci siamo dati per vinti.
Conseguentemente al ritardo della Regione abbiamo dovuto richiedere alla stessa il posticipo dell’evento a fine ottobre, richiesta fortunatamente accolta. È stato necessario ridimensionare il programma in fretta e furia. Tuttavia grazie al grande lavoro degli uffici comunali, dell’associazione partner per il vino e delle associazioni culturali di Mentana, potremo proporre una Festa dell’Uva che magari non sarà come ce l’eravamo immaginata all’inizio, ma che comunque non sarà carente sotto l’aspetto culturale, ricreativo e promozionale del territorio. La cittadinanza e i visitatori che verranno da altri comuni potranno godere di un evento entusiasmante“.
Come pensi che la Festa dell’Uva contribuisca a spingere il turismo e migliorare l’immagine di Mentana?
“La Festa dell’uva può contribuire a far conoscere il nostro territorio a molte persone che, raggiungendolo per un evento divertente, potranno ammirare le bellezze di Mentana e magari innamorarsene. Ma l’obiettivo di questa festa è anche e soprattutto quello di rivolgersi ai cittadini di Mentana. Non solo a livello ludico e ricreativo, ma principalmente a livello didascalico, perché l’intenzione è quella di spiegare a tutti quanto possa essere vantaggioso coltivare i prodotti della terra per poi trasformarli in vino, in olio o in tanto altro.
Lo faremo portando in piazza cantine e importanti realtà del nostro territorio, come il Birrificio Turbacci. Saranno presenti anche professionisti dell’agricoltura, che dimostreranno quanto le aziende agricole siano spesso aziende di successo con grandi introiti e ricchi ricavi“.
Puoi raccontare un po’ delle attività e delle cose interessanti che ci saranno durante l’evento, come il percorso enogastronomico e le degustazioni?
“Sarà possibile degustare 150 vini grazie all’associazione Decanter Wine Academy, mentre delle degustazioni dell’olio si occuperà la Fondazione Evoo School di Coldiretti. Interverranno importanti cantine ed esperti sommelier, diretti dall’AIS – Delegazione Colli della Sabina presente nel nostro territorio, che guideranno gli avventori nel mondo degli assaggi.
Ci saranno lezioni, convegni e masterclass per imparare e curiosare nel mondo del vino e dell’olio e ci saranno le associazioni locali che faranno degustare i prodotti mentanesi, in primis la ciammella a cancellu. Ci saranno poi i nostri musei aperti, per ammirare la storia millenaria di Mentana tramite i tanti reperti e cimeli. E ci sarà tanto altro ancora, ma chi vuole vederlo dovrà partecipare“.

Chi sono i partner chiave e gli amici con cui state collaborando per metter su la Festa dell’Uva? E in che modo rendono l’esperienza dei partecipanti più interessante?
“I partners sono gli altri amministratori comunali, gli uffici, ma anche la Protezione Civile Gruppo Comunale e la Polizia Locale. Non posso non menzionare, poi, l’Associazione Sommelier Italiana – Delegazione Colli della Sabina, i professionisti dell’enogastronomia, le attività ristorative ristorante La Segreta, Antica Trattoria Garibaldi, Forno Sapori del Borgo, Caffe’ Grande; e infine le associazioni culturali di Mentana Rione Moscatelli, Rione Centro Storico, Associazione Culturale 5 Pini, Confraternita Sant’Antonio Abate, Associazione Culturale La Sargiatella, Associazione Valentina Cicioni. Ognuno di loro immette nella festa professionalità, cuore, folklore e tante proposte che renderanno interessante ed eccitante la festa“.
Vedi la Festa dell’Uva come un’opportunità di tutela e valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche mentanesi? Può coinvolgere chi viene a visitarla e introdurlo nel patrimonio culturale del luogo?
“Noi non vogliamo proteggere le tradizioni, noi vogliamo vivere le nostre tradizioni. Portarle avanti negli anni ritrovando sempre il senso di quello che facciamo. Solo così esse potranno dal profondo della storia produrre i loro effetti sul presente e sul futuro. I prodotti enogastronomici cambiano, si raffinano, migliorano; e questo deve essere accompagnato anche dall’evoluzione della proposta tradizionale, che migliora e si raffina anch’essa nel corso degli anni. Inoltre la bontà delle tipicità mentanesi dà vita ad un mix perfetto con il patrimonio culturale del luogo, attivando una formula che stimola tanto il palato quanto l’anima e l’intelletto“.
Cosa ti entusiasma di più di questa edizione della festa e quali novità possiamo aspettarci?
“L’entusiasmo sta nell’attesa delle emozioni che la festa e le sue attrazioni potranno creare. La novità sta nella possibilità di poter vivere un evento della tradizione nel cuore più profondo del nostro centro storico antico, uno dei più belli e affascinanti della nostra amata Italia“.


