Dovevano essere sette, saranno invece 15 le istituzioni scolastiche destinate a scomparire dai radar di Roma e provincia a seguito dell’attuazione del piano di dimensionamento scolastico. Nonostante ciò, a livello regionale, gli accorpamenti scendono da 37 a 20. La giunta di Francesco Rocca ha parzialmente risposto alle sollecitazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara, ratificando il 4 gennaio l’accorpamento di numerosi istituti di primo ciclo per l’anno scolastico 2024/2025. Questa decisione è giunta dopo mesi tumultuosi, contrassegnati da prime proposte approvate e successivamente riesaminate, polemiche politiche e critiche da parte del centrosinistra e dei sindacati.
Prima delle festività natalizie, la Conferenza Regionale Permanente per l’Istruzione aveva temporaneamente sospeso l’azione di taglio proposta dalla Pisana, rimandandola al 2025 e concedendo quindi alle istituzioni un ulteriore anno per discutere la strategia volta a minimizzare gli accorpamenti. A distanza di due settimane, l’Assessore Giuseppe Schiboni ha deciso di accogliere parzialmente le richieste dei territori e della politica, seguendo le linee guida ministeriali ma sfruttando il Decreto Milleproroghe approvato lo scorso 28 dicembre, il quale consente di limitare la riduzione delle autonomie scolastiche.
Nella città di Roma, ci saranno cinque istituti comprensivi in meno, mentre in tutta la provincia saranno interessati 15 istituzioni. Nel Lazio, il numero totale degli accorpamenti passerà da 37 a 20 rispetto alla proposta iniziale. Questo piano di dimensionamento tiene conto del Decreto Interministeriale 127 del 2023, che stabilisce un contingente organico per dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga). Per il Lazio, il numero di tali figure amministrative è stato fissato in 685 per il 2024/2025, 679 per il 2025/2026 e 669 per il 2026/2027. Una graduale riduzione che comporta di conseguenza una diminuzione proporzionata degli istituti di primo ciclo, secondo una strategia di razionalizzazione che si concentrerà sulle scuole con una popolazione inferiore alle 900 unità.
In dettaglio, ecco come si configurerà la geografia delle scuole di primo e secondo grado a partire dal 2024/2025 nella Capitale, in base allo schema di delibera recentemente approvato. Nel II municipio, verranno accorpati gli istituti “Clotilde Pini” e “Fratelli Bandiera”, seguendo l’indicazione fornita dal municipio stesso al Comune e successivamente portata all’attenzione della Regione Lazio. Nel VI municipio, si creerà un nuovo istituto comprensivo aggregando l’IC “Antonio De Curtis” di Torrenova con l’IC “Via delle Alzavole” di Torre Spaccata. Nel IX municipio, l’IC “Tacito – Guareschi” di Vitinia si unirà all’IC “Via Laurentina 710” di Fonte Ostiense. Nel VII municipio, il dimensionamento darà vita a un nuovo istituto comprensivo mediante l’aggregazione dell’IC “Milanesi Guido” (tre sedi tra Capannelle e Statuario) con l’IC “Via F. Gentile, 40” a Cinecittà. Infine, nel V municipio, saranno uniti l’IC “Via P. R. Pirotta” (Quarticciolo) con l’IC “Via Luca Ghini” (Tor Tre Teste).
Anche nella provincia, si registreranno cambiamenti significativi. I tagli interesseranno i comuni di Carpineto Romano e Segni, Guidonia Montecelio, Ciampino, Anguillara Sabazia, Arsoli, Vicovaro, Nettuno, Lanuvio, Genazzano, Pisoniano, Cerveteri, Sacrofano e Castelnuovo di Porto. Tagli riguarderanno inoltre i centri di Latina, in provincia di Frosinone, Viterbo e Rieti.
FONTE: romatoday.it
