Virzì protagonista della serata a Monterotondo
La serata dell’ottava edizione del Monterotondo Film Festival ha visto il pubblico del CineMancini accogliere il regista Paolo Virzì con partecipazione e attenzione profonda. La sala gremita ha seguito la proiezione di Cinque Secondi con intensità, in un ascolto collettivo che ha trasformato il cinema in un luogo di condivisione autentica.
Cinema come memoria, legalità e comunità
Al termine della proiezione, Virzì ha dialogato con il direttore del festival Franco Montini, soffermandosi sui temi che attraversano il film: dolore, fiducia, vergogna e rinascita. Ha raccontato che anche il dolore può generare vita, riconoscendo che la cura e le relazioni possono far “ricominciare a germogliare” ciò che sembrava perduto. L’incontro ha valorizzato il cinema come spazio capace di unire memoria, responsabilità e identità collettiva.
Il valore della fiducia e delle relazioni
Il regista ha sottolineato la centralità della fiducia nelle relazioni umane, considerandola più potente della semplice speranza. Ha parlato dell’importanza dei legami, delle occasioni inattese e dell’umanità condivisa nei momenti più difficili. La presenza di Valerio Mastandrea è stata ricordata con affetto, come parte di un rapporto definito “più che amicizia”.
Generazioni, futuro e comunità cinematografica
Per Virzì, il dialogo tra generazioni rappresenta una condizione essenziale del futuro culturale del Paese. Ha evidenziato il ruolo dei giovani come motore di cambiamento, riconoscendo la necessità di un’alleanza tra il loro entusiasmo e il disincanto degli adulti. La comunità raccontata nel film diventa così occasione di riflessione sul modo in cui si costruiscono rapporti autentici, anche attraverso l’arte.
Il CineMancini come casa del cinema
La serata si è conclusa con parole dedicate al pubblico e al CineMancini, riconosciuto come luogo vivo e necessario per la cultura. Il regista ha sottolineato il valore di un festival nato dal territorio e sostenuto da una comunità tenace, dove il cinema continua a essere bene condiviso e strumento di crescita culturale.


