È una giornata significativa per Monterotondo e per l’intero territorio eretino: è stato inaugurato ufficialmente il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale SS. Gonfalone, completamente ampliato e rinnovato negli spazi, nelle tecnologie e nell’organizzazione dei percorsi assistenziali. Il progetto, finanziato per 6 milioni di euro – di cui 5 provenienti dalle opere del Giubileo 2025 – rappresenta un intervento strategico per rafforzare un servizio essenziale, oggi ripensato secondo criteri di efficienza sanitaria e maggiore attenzione agli aspetti relazionali e umani dell’accoglienza. Alla cerimonia erano presenti il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Sindaco di Monterotondo Riccardo Varone, i sindaci di Mentana e Fonte Nuova, insieme ai vertici della ASL Roma 5 guidati dalla Direttrice Generale Silvia Cavalli.
Una nuova fase per la sanità territoriale

Il rinnovamento del Pronto Soccorso si accompagna alla realizzazione della nuova Sala Morgue e all’ampliamento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ulteriori tasselli di un piano di potenziamento che ha gradualmente trasformato il SS. Gonfalone negli ultimi quindici anni. La struttura, un tempo esposta al rischio di declassamento, vive oggi una stagione di rilancio frutto di un costante lavoro di confronto istituzionale tra i Comuni del territorio, la Regione Lazio e i vertici della ASL.
Il percorso evolutivo non si ferma qui: è già in fase di realizzazione, con fondi PNRR, l’Ospedale di Comunità nell’ex deposito Cotral acquisito dal Comune. Un progetto destinato a integrarsi con i servizi esistenti e a dare forma alla futura “Cittadella della Salute”, un polo sanitario diffuso che promette di elevare in maniera significativa il livello della sanità pubblica territoriale.
Potenziata la capacità assistenziale
La ristrutturazione inaugurata dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca non riguarda soltanto il nuovo Pronto Soccorso, ma anche il blocco operatorio e l’intero assetto dell’area dell’emergenza-urgenza. L’intervento ha interessato complessivamente 520 metri quadrati, permettendo un ampliamento sostanziale degli spazi e una riorganizzazione dei percorsi clinici secondo i più aggiornati standard sanitari. Grazie a questa rimodulazione, il SS. Gonfalone ha incrementato i posti letto dedicati agli acuti, sostituendo l’ex reparto di lungodegenza con 6 posti di Medicina d’urgenza e 4 di Medicina generale, per un totale di 24 posti letto. Il nuovo assetto consente di gestire patologie a maggiore complessità, alleggerendo la pressione sugli ospedali della Capitale e rafforzando il ruolo del presidio all’interno della rete regionale dell’emergenza.
L’organizzazione per intensità di cura prevede ora sette aree specifiche – dalla sala d’attesa al triage avanzato, dalle zone a bassa, media e alta intensità fino alla holding area e alla stanza per pazienti potenzialmente infettivi – progettate per garantire continuità assistenziale, sicurezza del personale e un accesso più ordinato e trasparente per i familiari. L’intero impianto punta a un’assistenza più efficace e umanizzata, con spazi dedicati ai colloqui, alla gestione delle fragilità e alla presa in carico di situazioni sensibili, come i casi di violenza di genere.


