Ieri, presso le Terme di Cretone, un complesso termale situato a breve distanza da Palombara Sabina, si è verificata una tragica vicenda che ha scosso la comunità locale. Un bambino di otto anni ha perso la vita in circostanze tragiche mentre si trovava nella piscina dell’impianto termale.
Gli investigatori, ora sul caso, stanno concentrando i loro sforzi su due aspetti chiave che potrebbero aver contribuito all’incidente. Primo, si cerca di determinare se la pompa di aspirazione del sistema di drenaggio della piscina si sia attivata prematuramente, prima dell’orario di chiusura previsto. Questo dettaglio potrebbe avere implicazioni significative sulla dinamica dell’incidente e sulla sicurezza operativa delle attrezzature.
Il secondo dettaglio di rilievo riguarda il bocchettone di scarico in questione. Emergono dubbi sulla presenza di una griglia di protezione adeguata al suo interno. Tale mancanza di protezione potrebbe aver agevolato l’ingresso del bambino nel bocchettone e la conseguente situazione di pericolo.
Una ricostruzione preliminare degli eventi suggerisce che la tragedia sia avvenuta intorno alle 18.30 di ieri. In quel momento, gli annunci diffusi dagli altoparlanti della struttura stavano comunicando la prossima chiusura della piscina e invitando gli ospiti a lasciare l’area. Purtroppo, il bambino è scivolato in acqua ed è stato trascinato verso il basso dal sistema di drenaggio della piscina. La pressione dell’acqua ha reso impossibile qualsiasi tentativo di salvataggio, portando alla sua tragica morte.
Le operazioni di recupero del corpo sono state complesse e lunghe, richiedendo quasi due ore di sforzi intensi. I vigili del fuoco specializzati nel sommergersi hanno lavorato con attenzione per estrarre il corpo del bambino dal sistema di drenaggio.
Le indagini ufficiali sono state affidate ai carabinieri di Monterotondo, sotto la supervisione dei procuratori della procura di Tivoli. Nel frattempo, la direzione delle Terme di Cretone ha annunciato la temporanea chiusura delle piscine come conseguenza di questa tragica vicenda. In un comunicato, hanno espresso profondo dolore e sconcerto per l’accaduto, assicurando agli ospiti che avevano già prenotato un rimborso completo dell’importo anticipato. Nuove informazioni saranno condivise a tempo debito. La comunità locale rimane in lutto per la perdita di questa giovane vita e attende ulteriori sviluppi dall’inchiesta in corso.
“Ero li oggi pomeriggio e prima della chiusura si sentivano urla e grida. Sono andato di corsa verso la piscina dove si mettono le famiglie con i bambini. Avevano iniziato lo svuotamento, e c’erano 5 ragazzi che si immergevano per tirare fuori un bambino di 8 anni che era rimasto incastrato nello scarico della piscina. Mi sono buttato in acqua e siamo stati un’ora cercando di farlo uscire.
Il padre poverino è dovuto uscire perché non ce la faceva più. Stava sul bordo piscina con la moglie piangendo e strillando.. noi abbiamo continuato ad immergerci per farlo uscire, avevamo le braccia e le mani tagliate dal bordo dello scarico. Abbiamo fatto tutto il possibile fino alla fine. Quando sono arrivati i soccorsi e hanno sfondato il muro da dietro.. la scena più brutta della mia vita, è stato un incubo.. mi chiedo come si fa a non tenere una struttura del genere in sicurezza.
Il tubo era almeno di 35 40 cm di diametro e con la pressione dell’acqua è una trappola. Bastava una griglia di acciaio e si poteva evitare una tragedia come questa. Ho il cuore a pezzi, pensavamo di potercela fare. Riposa in pace piccolo Angelo, che li cielo ti sia lieve e che Dio protegga la tua famiglia” – la testimonianza choc di un uomo che ha tentato disperatamente di salvare il bambino.



