“Casale Santucci” a CASALI DI MENTANA: breve ricostruzione storica

Dopo 60 anni di ricerche e accumulazione di illustrazioni e documenti sul territorio, spesso non sono in grado di ricordare la “fonte”. Però credo di rendere un servigio alla cultura metropolitana farne partecipe chi potrebbe interessarsi all’argomento.
Qui pubblico una foto “rara” di Vigna Santucci di Casali di Mentana.

Salvatore G. Vicario
Foto storica (anni ’40-’50 circa) pubblicata da Salvatore Giuseppe Vicario

Il Casale di Vigna Santucci presso Casali di Mentana in provincia di Roma, oggi si presenta totalmente rinnovato. Subì tuttavia anni di degrado e abbandono. Ne abbiamo parlato in questo articolo!

Casale di Vigna Santucci, Casali di Mentana (RM)
Casale di Vigna Santucci, Casali di Mentana (RM)

Ma dove ha origine l’importanza del Casale?
La collina dove si colloca il Casale era importante già in antichità: infatti qui c’era un santuario, sede dell’unico tempio extraurbano oggi noto, dell’antica città di Nomentum (il centro di Nomentum era nella zona del Romitorio, anticamente denominata del Montedoro).
L’EVENTO PIÙ IMPORTANTE
Il casale diventa famoso per essere stato quartier generale delle truppe franco pontificie durante lo scontro avvenuto il 3 Novembre 1867, battaglia che vide come esito finale la sconfitta di Garibaldi. Leggi questo articolo per saperne di più!

A cosa serviva nei secoli precedenti?
Il nome “di Vigna Santucci” non è casuale: qui gli antichi proprietari, i Santucci, da cui infatti l’edificio prende il nome, avevano un grande possedimento che oltre al casale includeva una grande vigna.
Un arco maestoso con lo stemma Santucci dava accesso alla proprietà. Lo vediamo ancora oggi (FOTO).

Arco di Vigna Santucci, Casali di Mentana (RM)
Arco di Vigna Santucci, Casali di Mentana (RM)


Il primo Santucci arrivò a Mentana nel Seicento, venivano dall’Abruzzo. Dopo il primo immigrato, che faceva il fossarolo (perché provenienti dalla provincia di l’Aquila, erano abilissimi nel tracciare fossati, per antonomasia veniva chiamato “aquilano” come si evince dai contratti scritti dell’epoca).

Pian piano i Santucci si sono poi legati alla casa Borghese ( che possedevano il feudo di Mentana), hanno fatto fortuna, sono diventati personaggi in vista, fino ad arrivare a don Loreto Antonio Santucci. Egli divenne Gran custode dell’Arcadia, lavorò per il papa. Era stato parroco di Mentana dal 1811 al 1814. Se ne andò da Mentana negli anni dell’occupazione napoleonica.
In questo casale Loreto ospitò il famoso scultore Antonio Canova (perché a Roma aveva facilitato alcune sue commissioni), oltre che il futuro papa Leone XII, Annibale della Genga.
Nel 1866 Pietro Santucci scopre in quest’area il rilievo con il toro. Questo bassorilievo è oggi a Palazzo Crescenzio a Mentana, ed è fratello gemello quello che si trova oggi ai Musei Vaticani (Cortile del Belvedere). Sono entrambi di età augustea.

IL SECOLO SCORSO
La proprietà dei Santucci rimane fu adibito ad uso abitativo civile. Tuttavia viene lasciato per anni in stato di abbandono e degrado. Dai uno sguardo a questo articolo per vedere come si presentava e saperne di più.
IL CASALE DI VIGNA SANTUCCI OGGI
Grazia all’acquisto dei nuovi proprietari oggi possiamo ammirare l’edificio nel suo antico splendore. Il casale apre le sue porte per festeggiare eventi offrendo un panorama imponente e suggestivo.

IlTerritorio.net

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